Modena, 13 settembre 2024 – Risultava disperso dallo scorso 27 agosto, quando una frana, causata da un forte nubifragio si era abbattuta sulla frazione di Talanico, a San Felice a Cancello, Caserta. Ieri il corpo senza vita del 42enne Giuseppe Guadagnino è stato individuato e recuperato in mezzo all’ex cava Giglio, divenuta una discarica a cielo aperto, dai pompieri di Modena che da giorni operavano sul posto. Infatti, a causa delle difficoltà nel navigare la cava con mezzi ‘normali’, come i gommoni da due settimane le squadre dei pompieri di Modena erano arrivati nella frazione per portare avanti le ardue ricerche, dal momento che solo il Comando di Modena è in possesso dei due mezzi speciali grazie ai quali ieri è stata individuata la salma. Parliamo dello Sherp 4X4, mezzo speciale anfibio: solo cinque istruttori dei vigili del fuoco di Modena hanno l’abilitazione a condurlo. Poi c’è l’Argo 8X8, un secondo mezzo speciale anfibio: solo 15 vigili del fuoco di Modena in tutta Italia hanno l’abilitazione necessaria a condurlo. L’utilizzo di imbarcazioni normali nella ex cava, infatti, era risultato impossibile: i mezzi restavano bloccati, impedendo quindi ai pompieri di procedere con le importanti ricerche. Da qui la ‘chiamata’ al comando modenese affinchè i pompieri esperti raggiungessero i colleghi e prestassero il loro prezioso supporto nelle ricerche della vittima, utilizzando appunto i mezzi speciali di cui è dotato il comando modenese, unico in Italia ad esserne in possesso.
Valentina Reggiani