Sequestra la famiglia: «Incendio la casa»

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SE non fossero intervenuti i carabinieri e i vigili del fuoco tagliando la porta con una motosega sarebbe scoppiato un inferno e oggi staremmo parlando di una tragedia. Gesto folle la notte scorsa attorno all’1.30 in centro a Maranello, in via Marconi. Un ragazzo di 30 anni ha provato a dare fuoco alla propria abitazione con dentro se stesso, la madre e la sorella, tutti italiani. Il motivo? Non era d’accordo sulla riconciliazione della madre con il padre, che, dopo un periodo di crisi, presto sarebbe rientrato in casa.

La vicenda è degenerata al culmine di una lite furibonda in famiglia. Non la prima sull’argomento. La donna, 60 anni, aveva annunciato ai due figli che il papà dopo un periodo di crisi e di separazione sarebbe rientrato in casa perché avrebbero provato a riprendere la convivenza. Una notizia che ha fatto perdere la testa al ragazzo che ha inveito contro la madre cercando anche di darle un pugno (fortunatamente si è frapposta la sorella per fermarlo) e ha distrutto mobili e suppellettili. Quindi ha chiuso la porta principale di casa dall’interno con una mandata, ha spezzato la chiave nella serratura per evitare intrusioni e trasformare l’abitazione in una trappola, e ha cosparso di liquido infiammabile, alcool, tutti i mobili e gli arredi. Sono trascorsi a quel punto minuti terribili, durante i quali le donne hanno implorato il 30enne di non andare oltre. Le urla e le grida di aiuto fortunatamente sono state udite dai vicini che hanno prontamente chiamato i militari guidati dal maggiore Camillo Giovanni Meo. Sul posto è giunta la pattuglia che ha avviato un ‘dialogo’ a distanza con il 30enne dietro la porta blindata. Nel frattempo sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno tagliato la porta con una motosega. Entrati nell’appartamento hanno trovato la famiglia sfinita e spaventata. Il ragazzo non ha opposto resistenza ai militari, si è costituito. Per lui sono scattate le manette ed è stato processato per direttissima in tribunale a Modena: è accusato di sequestro di persona, tentato incendio e violenza privata. Ora è in carcere.

Gianpaolo Annese