"Sequestrata per quattro mesi in un casolare"

Vignola, la denuncia di una 16enne trova riscontro nelle indagini dei carabinieri. Quattro uomini indagati, due anche per violenza sessuale

Violenza in un casolare

Violenza in un casolare

Un incubo lungo quattro mesi. La ribellione tipica dell’adolescenza, quella che spinge a fuggire dagli altri e soprattutto da se stessi unita alla voglia di sentirsi liberi. Mossa da sentimenti contrastanti e in tutta l’ingenuità dei suoi 15 anni si è fidata di quell’amico più grande di lei, conosciuto su Instagram ed è salita sul treno per poi raggiungerlo in un edificio alle porte di Vignola. Qui è stata inizialmente accolta con dolcezza per poi essere sequestrata da quattro aguzzini; chiusa a chiave in una stanza e - secondo il suo racconto -costretta ad atti sessuali con due di questi. Una vicenda drammatica da cui la ragazzina è riuscita alla fine a scappare e a denunciare gli aggressori.

Non si tratta purtroppo della trama di un film horror ma di una vicenda che vede tristemente protagonista una studentessa straniera residente fuori regione oggi 16enne. I quattro presunti responsabili, di 25, 28, 48 e 46 anni a loro volta stranieri e regolari sul territorio rispondono a vario titolo di atti sessuali con minore, sequestro di persona e violenza privata. La vicenda inizia a gennaio dello scorso anno. La studentessa vive i conflitti tipici dell’adolescenza all’interno delle mura scolastiche ma, soprattutto, di casa. Con il padre ha un rapporto difficile e anche per questo viene seguita dai servizi sociali. La sua vita parallela, quella sui social network la porta a conoscere nuovi amici o comunque quelli che la ragazzina reputa tali. Un pomeriggio col padre esplode l’ennesimo litigio: a quel punto la 15enne contatta un 25enne straniero conosciuto su Instagram e gli chiede di poterlo raggiungere; di potersi nascondere per qualche tempo da lui. Il ragazzo, residente a Vignola, accetta di buon grado e l’adolescente sale a bordo del primo treno. Quello sconosciuto dal sorriso inizialmente rassicurante la raggiunge in stazione e la accompagna nella sua abitazione: uno stabile condiviso con altre persone, poco fuori Vignola che, inizialmente, non si rendono conto della presenza dell’adolescente.

La situazione per la ragazzina rappresenta quasi un gioco all’inizio: lo straniero le fa capire di essere al sicuro e la sistema in camera, chiedendole di non farsi vedere dagli altri inquilini e mettendole a disposizione la tv. Passano i giorni e la studentessa, stanca di essere reclusa, comincia a chiedere di uscire dalla camera ma, a quel punto, il giovane le fa capire che non è possibile. Intimorita, la 15enne si rende conto di essere stata sequestrata. Mentre i genitori terrorizzati incalzano le forze dell’ordine affinchè la figlia venga ritrovata iniziano le violenze. Prima avance sessuali e poi violenze in quella camera divenuta una prigione. In realtà l’aggressore non è più uno soltanto. A turno il 25enne ma anche l’amico 28enne entrano nella sua camera e compiono atti sessuali con la minore. Intanto anche gli altri inquilini apprendono di quella giovane ospite e a loro volta la controllano per far sì che non scappi dallo stabile. Almeno due gli episodi di violenza sessuale contestati agli indagati. Terrorizzata, dopo ben quattro mesi dall’inizio dell’atroce incubo la studentessa, divenuta nel frattempo 16enne riesce ad entrare in possesso di uno dei cellulari dei suoi aguzzini e ad inviare richieste di aiuto non solo all’educatrice ma anche ad alcuni amici. Uno dei malviventi, temendo un blitz dei carabinieri apre la porta alla vittima.

La ragazza, frastornata da quattro mesi di prigionia, (siamo ad aprile) sale su un mezzo pubblico e chiede aiuto. Poco dopo scatta un sopralluogo dei carabinieri della tenenza all’interno dell’edificio che, di fatto, permette ai militari di raccogliere riscontri circa le dichiarazioni fornite agli inquirenti dalla giovanissima vittima. Nei confronti dei quattro aguzzini è scattata la denuncia per atti sessuali – reato contestato ai due stranieri più giovani – violenza privata e sequestro di persona. Ad ottobre la procura ha conferito incarico al consulente tecnico per valutare la capacità della 16enne di deporre davanti al giudice. Nei prossimi giorni in tribunale a Modena sarà quindi sentito il perito.

Valentina Reggiani