"Serve equilibrio tra iscritti e servizi"

Soffrono anche Ingegneria e Giurisprudenza: "Si punta sulla qualità e sugli sbocchi lavorativi post laurea"

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Sui dati delle immatricolazioni a lauree triennali e magistrali a ciclo unico di Unimore grava, soprattutto, il peso di un dato che contrasta con gli sforzi di istituzioni e sistema economico locale di fare di Modena una "città universitaria". In un triennio, infatti, 2019-21 le matricole SU "fuori sede", provenienti da altre regioni e dall’estero, sono scese nella sede di Modena da 1.557 a 1.421 (erano state 1.473 l’anno scorso), con un calo del – 8,7% e del -16,9% sull’intero ateneo (Reggio compresa). Con l’eccezione dei 3 dipartimenti di area medica che fanno parte della Facoltà di medicina e chirurgia, tutti quanti con un’offerta di corsi a numero chiuso, dove si è assistito nel triennio 2019-21 ad un deciso incremento di immatricolati SU (+ 14,27%, + 106 unità) grazie alla maggiore disponibilità di posti strappata da Unimore al ministero, e del dipartimento di Studi linguistici e culturali aumentato del + 7,20% (+ 19 unità), non c’è dipartimento che si salvi da questa fuga di giovani neodiplomati, che è crollo nei dipartimenti della sede di Reggio Emilia. Ma, per quanto riguarda gli altri dipartimenti modenesi la scure colpisce sia il Demb, dipartimento di economia Marco Biagi, Giurisprudenza, il Dscg, dipartimento di Scienze chimiche e geologiche, il Dsv, dipartimento di Scienze della vita, che il Fim, dipartimento di Fisica informatica e matematica, e lo stesso Dief, dipartimento di ingegneria "Enzo Ferrari", nei quali ultimi c’è una flessione di interesse che contrasta con la richiesta di un numero sempre più alto di laureati reclamati dal territorio, in particolare nell’area tecnologica e legata alla gestione dei big data. Il Demb in un triennio lascia per strada 7 matricole SU (- 1,19%), Giurisprudenza ne lascia 21 (- 4,05%), Dief 172 (- 15,74%), Dscg 30 (- 14,29%), Dsv 29 (- 8,06%) e Fim 59 (-19,93%).

Da Unimore non si mostra alcuna preoccupazione. "Teniamo a sottolineare – si commenta dall’ateneo - come gli obiettivi che Unimore si è posta, alla luce delle scelte strategiche intraprese con la recente approvazione del Piano sessennale di ateneo, che riguardano tanto i corsi con sede a Reggio, quanto quelli con sede a Modena, siano finalizzati a mantenere un equilibrio tra iscrittie e servizi necessari a percorsi di formazione di qualità: garantire la piena sostenibilità del sistema significa per un’università come la nostra porre tutte le declinazioni della qualità al centro delle scelte presenti e future. Questo approccio deve esplicitarsi nella costruzione di percorsi formativi di eccellenza e inclusivi connessi all’effettiva capacità di poter accogliere studenti e studentesse in strutture didattiche e di ricerca che possano assicurare alti standard tecnologici e di innovazione. Siamo certi che queste scelte, oltre a fornire un contesto di studio e di crescita altamente qualificante, garantiranno a tutti i nostri iscritti e a tutte le nostre iscritte un immediato inserimento nel mondo del lavoro: è questo, come è noto, un elemento distintivo di Unimore da ormai diversi anni".

Alberto Greco