Serve il coraggio di cambiare

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Michele

Tiraboschi*

Se è vero che il lavoro agile è spesso stato associato a una idea di flessibilità e di conciliazione tra vita e lavoro, è altresì indiscutibile che il tanto auspicato ritorno alla normalità ha messo in luce alcuni limiti nel modo in un cui lo smart working si è, di fatto, realizzato. Sono infatti numerosi i casi in cui questa (quasi) inedita modalità lavorativa si è rivelata un semplice passaggio del lavoro dall’ufficio a casa, lasciando sullo sfondo l’urgenza di nuovi modelli organizzativi e tenendo i lavoratori imbrigliati negli orari d’ufficio tradizionali. Passata la fase acuta della pandemia in cui la normativa sullo smart working è stata semplificata in chiave emergenziale, il rischio di un manicheo ritorno alla normalità che dimentichi le luci e le ombre di questa esperienza è dietro l’angolo. Sarà infatti interessante osservare come lo smart working verrà adoperato nel prossimo futuro per affrontare una nuova emergenza, ossia quella del contenimento dei costi energetici degli uffici e dei luoghi di lavoro. Senza dimenticare che parliamo di uno strumento che può essere utilizzato al massimo dal 35% dei lavoratori, secondo le stime, e che quindi esclude una grande fetta di popolazione, spesso composta da chi è impegnato nei lavori più gravosi e dai lavoratori vulnerabili. Inoltre, nonostante i buoni propositi, ad oggi lo smart working fatica ancora a essere inteso come opportunità di ripensamento di alcune logiche lavorative, non riuscendo a svincolarsi del tutto da una concezione emergenziale. Ancora lontana sembra infatti una impostazione del lavoro per obiettivi e progetti, dove il vincolo che viene a meno non sia solo quello del luogo ma anche del tempo, anche promuovendo nuove forme di conciliazione vita-lavoro che guardino alla quotidianità delle famiglie. Costruire uno smart working a "misura della persona" che sia il quanto più possibile universale e sostenibile non è una sfida impossibile. Ma per farlo serve il coraggio di cambiare. *Docente Unimore

Diritto delle Relazioni industriali