"Servizi socio sanitari, necessario un confronto nel merito"

La popolazione invecchia e per questo motivo serve una maggior integrazione

"Maggiore integrazione tra servizi sanitari e socio sanitari – anche per far fronte al progressivo invecchiamento della popolazione -, implementazione della medicina territoriale e di prossimità con particolare riferimento alle cronicità, valorizzazione del ruolo dei distretti e degli ospedali in una logica di rete regionale, rivisitazione del sistema dell’emergenza urgenza, valorizzazione delle competenze professionali e delle nuove tecnologie: su tutti questi punti è necessario un confronto di merito con la Regione per concorrere a costruire un sistema di servizi moderno, accessibile e di qualità che guardi all’innovazione quale caratteristica prioritaria".Lo sostegnono le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil che ieri mattina hanno incontrato i vertici regionali.

"Alla luce delle preoccupazioni consegnate dalle politiche nazionali sulla sanità pubblica, abbiamo bisogno di ricalibrare l’azione anche a livello regionale, perché è inaccettabile la logica che per tenere tutto bisogna ridimensionarsi. Al contrario, serve un rilancio del perimetro pubblico e assunzioni del personale. Siamo tra le regioni più esposte avendo la più forte sanità pubblica. Ora più che mai serve fare massa critica comune con tutti i soggetti in campo a livello territoriale per arginare questa deriva pericolosa", sottolinea la Cgil. "La situazione presenta delle evidenti criticità a cui occorre rimediare al più presto. Ad esempio, necessita un intervento immediato per sopperire alle gravissime carenze che riguardano i medici di medicina generale, gli specialisti dei pronto soccorso, gli anestesisti, spesso causate o aggravate dalla cattiva programmazione dei fabbisogni. Così com’è del tutto evidente che serva una maggiore programmazione integrata dei servizi tra aziende sanitarie e Comuni, e ciò per coordinare i servizi sanitari con quelli sociali".