"Servono regole adeguate per completare la ricostruzione"

Il sottosegretario Baruffi: "C’è ancora da fare per gli edifici pubblici. Le risorse ci sono, chiediamo solo di poter agire velocemente"

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"Regole adeguate per gestire più velocemente la parte finale della ricostruzione". In visita nei giorni scorsi nella Bassa modenese per appuntamenti legati alla visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il sottosegretario alla presidenza della giunta della regione Emilia-Romagna Davide Baruffi, ha fatto il punto della situazione per quanto riguarda la ricostruzione. L’occasione è stata la sua partecipazione alla cerimonia di inaugurazione e presentazione alle autorità della mostra multimediale "Memorie del sisma" allestita dal Centro Documentazione Sisma presso i locali della ex Cassa di Risparmio di Mirandola (Piazza Matteotti), aperta al pubblico dal 20 maggio al 17 luglio.

Sottosegretario in questo decennale si vede molto impegno da parte della regione e degli enti locali. A cosa si deve?

" Credo che la ricorrenza debba essere ricordata nel modo giusto non solo per raccontare una grande esperienza collettiva che ha coinvolto tutti in queste comunità, ma anche per provare a fare il punto sullo stato della ricostruzione, che è uno stato avanzato, ma - oggi - trova, prima col covid poi con la crisi energetica, molti ostacoli nel suo percorso. Il fatto di avere il Presidente della Repubblica diciamo ci assicura la vicinanza delle istituzioni nazionali. In verità, non è mai mancata. Il Presidente è già venuto qui ed è tornato con nostra soddisfazione ancora una volta nell’area del cratere della Bassa. Credo, però anche che sia un lascito che noi vogliamo mettere a disposizione e condividere col paese, un’esperienza fatta con tanti successi, pur non priva di errori come spesso succede quando si fanno le cose per primi".

Sulla ricostruzione quali saranno i prossimi impegni? Cosa manca per completare definitivamente la rinascita?

"Mentre la ricostruzione privata, quella delle case, dei capannoni, è pressoché ultimata, c’è ancora molto da fare sulla parte della ricostruzione pubblica, in particolare sul patrimonio più prezioso, penso ai beni vincolati, al patrimonio architettonico. E’ una ricostruzione più paziente, però merita ancora tanta attenzione, tanto impegno. Ed è proprio di questo che stiamo discutendo col governo: finita anche la fase di emergenza come assicurare ai territori, ai comuni, alle strutture pubbliche di poter proseguire e mettere a posto ogni pezzo di questo mosaico, perché è la parte della nostra identità e della nostra cultura".

Le risorse per questa parte ci sono?

"Sì. Noi siamo nelle condizioni di far vedere al governo che se ci permettono di utilizzare con un po’ di flessibilità le risorse che abbiamo a disposizione, oggi un po’ incanalate dentro dei compartimenti stagni, possiamo completare anche la ricostruzione pubblica. E, quindi, non stiamo andando a battere cassa. Stiamo chiedendo regole adeguate a poter gestire un po’ più velocemente e meglio anche questa fase finale.

Alberto Greco