Sarà il cantautore e showman bolognese Andrea Mingardi il protagonista dell’appuntamento di domani alle 17.30 con ‘Sestola Incontra’, in piazza della Vittoria. Sul palco l’artista racconterà di ‘Così si suonava in paradiso. Il Romanzo dei musicisti italiani’ (Ed. Pendragon, 2023), un’occasione per ripercorrere insieme gli ultimi sessant’anni di musica dal vivo con il rock’n’roll come colonna sonora principale. La conversazione sarà condotta e moderata dall’editorialista de Il Resto del Carlino Beppe Boni, tra l’esecuzione di brani di fama mondiale che ancora oggi sono punti di riferimento per tutti noi e il nuovo singolo ‘Bologna in Champions League’, uscito a fine luglio.
Andrea, come si sta caratterizzando la sua estate?
"Sto ripercorrendo insieme al pubblico oltre cinquant’anni di storie, eventi e cambiamenti, dimostrando come si possa resistere all’usura del tempo e al vortice del dimenticatoio. E’ il pubblico stesso a confermarlo, manifestando ad ogni esibizione affetto e partecipazione alle varie proposte messe in campo, che vanno dalla musica, ai libri, alle ospitate, alla standing ovation delle migliaia di persone presenti a metà agosto in piazza Maggiore a Bologna alla proiezione del mio film ‘Bologna I Love You’".
Cosa proporrà a Sestola?
"Un’alternanza di racconti della mia storia a canzoni che hanno caratterizzato la mia carriera, mie e non solo, all’insegna del rock and roll rhythm and blues, da Ray Charles a James Brown, che purtroppo sono sempre meno suonati, vista la predilezione per il sanremese e il trash".
E come da tradizione…spazio al pubblico…
"Esatto! Il viaggio viene fatto insieme, e ampio spazio è lasciato alle richieste dei presenti, ci divertiamo sempre insieme: gli ultimi venti minuti li voglio tutti sotto al palco a ballare e saltare!".
‘Bologna in Champions League’: il suo ultimo singolo. Come è nato?
"E’ un samba carnevalesco che rappresenta bene la gioia e i caroselli dei tifosi dopo 60 anni di astinenza. Inoltre, la fase in dialetto desidera esportare una inequivocabile ironia locale. Aveva ragione Giacomo Leopardi: si gode più il sabato della domenica. E il nostro sabato calcistico l’abbiamo già avuto: siamo in Champions, festa, gioia, goliardia, ironia. Bologna è questo e la canzone rappresenta il culmine della nostra felicità. Ora, prenderemo quello che c’è e il carnevale dialettoso, che è il fulcro della canzone, ci servirà soltanto per ricordare i momenti più felici. Anche tra tre anni. Insieme a Maurizio Tirelli abbiamo confezionato questa pillola ironica singola che si incastra bene nel mio modo di vedere le cose".