GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Seta, la trasformazione: "Nuova governance, la gara slitti al 2028"

Cisl e Uil: "Per adeguarsi alle indicazioni della Corte dei conti servirà tempo . L’azienda in futuro deve scegliersi l’ad e valorizzare finalmente i lavoratori".

Cisl e Uil: "Per adeguarsi alle indicazioni della Corte dei conti servirà tempo . L’azienda in futuro deve scegliersi l’ad e valorizzare finalmente i lavoratori".

Cisl e Uil: "Per adeguarsi alle indicazioni della Corte dei conti servirà tempo . L’azienda in futuro deve scegliersi l’ad e valorizzare finalmente i lavoratori".

La magistratura contabile è stata chiarissima: i soci pubblici di Seta hanno la maggioranza e devono prendere il controllo della società che governa il trasporto pubblico locale, riportando in sella la qualità del lavoro e del servizio. Ora non ci sono più scuse. Così Maurizio Denitto (leader della Fit Cisl di Modena) e Carmine Bovienzo (numero uno di Uil Trasporti) commentano la deliberazione della Corte dei Conti "che ha letteralmente spazzato via anni di sofisticazioni e argomenti ballerini coi quali il nostro trasporto pubblico e il destino dei suoi autisti erano stati esternalizzati a Tper, in quel di Bologna. Una società che si è considerata fuori dal controllo pubblico (e anche su questa interpretazione è arrivata la scure della Corte) e ha, letteralmente, costruito relazioni tossiche con gli autisti modenesi e il resto del personale".

Per i sindacalisti alla guida delle organizzazioni che più hanno dato filo da torcere ai manager aziendali, sono due i grandi punti di svolta. "Il primo: la figura chiave che governa la società, l’amministratore delegato, deve tornare ad essere indicata dai soci pubblici, cioè i Comuni di Modena, di Reggio e di Piacenza, con le relative Province. Loro hanno il 51% e loro devono guidare".

Il secondo punto "è ancora più importante – fanno presente Denitto e Bovienzo –: se diciamo controllo pubblico, non intendiamo una formula vaga, politichese. No. Intendiamo da sempre una gestione solida, efficace, decisa sul nostro territorio e non altrove. Una gestione che metta al centro il capitale più importante per una azienda che fa trasporto pubblico: il capitale del lavoro".

Per "troppo tempo" Fit Cisl Modena e Uil trasporti hanno visto Seta "spendere e spandere in nuovi autobus mentre l’azienda tagliava quote importanti di servizio per i cittadini e perdeva autisti. Intanto il suo amministratore delegato bolognese era interessato alle statistiche del bilancio, in vista della nuova super società regionale nella quale far disciogliere, per sfinimento, Seta”, proseguono i sindacati".

Ora le cose cambiano. "I giudici hanno scritto a chiare lettere che il controllo pubblico non solo deve essere svolto da un Amministratore delegato scelto dal territorio, "ma deve pure avere come compito fondamentale proprio la gestione del personale. Fino ad oggi i diritti di chi lavora in Seta sono stati calpestati – osservano i due sindacalisti –. Coi turni massacranti, con gli stipendi da fame. Basta ricordare la miseria dei 600mila euro coi quali i manager pensavano di poter mettere a tacere le proteste degli autisti e dei nostri due sindacati. Abbiamo combattuto contro questo modo di fare azienda pubblica lanciando le briciole ai lavoratori. Oggi non siamo più soli. Oggi è scesa in campo la magistratura e ora gli alibi stanno a zero".

La nuova governance che ha disegnato la magistratura "avrà bisogno di tempo per essere costruita. Occorre che le gare per l’affidamento del servizio siano effettuate nel 2028, non prima. Tocca alla Regione prendere questa scelta, evitando che, con la scusa della fretta, qualcuno pensi di ripartire con gli accordicchi e con le scelte al ribasso”, chiosano le due organizzazioni".