Settimana corta bocciata, critiche a scuola

Alcuni genitori dell’istituto ‘Montanari’ di Mirandola avevano presentato alla dirigente scolastica Anna Oliva, la proposta di passare dalle lezioni su 6 giorni ad un’articolazione su 5, per dare ai ragazzi tempi più lunghi per il recupero delle energie. "A fronte della nostra richiesta di settimana corta – spiegano i genitori – la scuola aveva organizzato un gruppo di lavoro che ha elaborato una proposta di orario dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 14. Il percorso prevedeva anche un questionario che è stato somministrato, ai genitori delle classi quinte elementari, prima e seconda media, e al personale scolastico perché scegliessero tra le due opzioni di orario. Oltre il 60% dei genitori, il 50% dei docenti e il 99% del personale Ata hanno preferito la nuova proposta. Ma il consiglio di istituto con una risicata maggioranza (9 voti su 17 presenti) ha deciso di mantenere l’articolazione oraria su 6 giorni. Una decisione discutibile". In merito, la dirigente scolastica spiega: "Per prendere una decisione abbiamo seguito un iter di confronto aperto e partecipato. Dal questionario è emerso che il 62% dei genitori era favorevole alla settimana corta, mentre il 53,7% dei docenti a tempo indeterminato si è detto contrario, ritenendo che tra le maggiori criticità possa esserci la qualità della didattica. Come succede nelle democrazie, la maggioranza ha scelto nel consiglio: resta con il modello orario attuale".

Angiolina Gozzi