Settore carni, c’è l’ordinanza: controlli su 70mila lavoratori

Donini: "Il virus circola ancora" Tra le misure per contenerlo anche tamponi obbligatori a chi arriva da Paesi extra Ue

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Tamponi per tutti i lavoratori del settore della logistica, della lavorazione carni e di quelli più a rischio contagio, in particolare nel comparto macellazione.

Questa la decisione della Regione contenuta nell’ordinanza firmata ieri sera dal presidente Stefano Bonaccini per circoscrivere e stroncare la diffusione del Covid-19 che si è registrata negli ultimi giorni a Bologna e Modena rispettivamente nei settori logistica e lavorazione carni. Il focolaio scoppiato nel prosciuttificio di Castelnuovo Rangone, con 31 contagiati tra lavoratori, parenti e contatti, ha fatto scattare il campanello d’allarme in via Aldo Moro.

"Con quest’ordinanza – ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini nella diretta Facebook – ci si propone di non abbassare la guardia e di non dover andare nel panico se i dati torneranno a parlare di diffusività del virus. Verranno fatti controlli massivi, a tappeto e tempestivi nelle realtà in cui, nelle ultime settimane, c’è stata maggiore diffusività del virus e i focolai recenti". Sono 70mila i lavoratori che saranno sottoposti a tamponi naso-faringei, in sostanza tutti i lavoratori delle principali aziende dei settori considerati a rischio (comprese le cooperative di servizio che forniscono lavoratori con contratti interinali): a Modena riflettori puntati sul distretto carni tra Castelnuovo e Castelvetro.

I test inizieranno nei prossimi giorni e andranno avanti, nelle previsioni della Regione, fino al sette agosto. "Contiamo sulla collaborazione di tutti i datori di lavoro che hanno l’obbligo di aiutarci, fornendo gli elenchi dei lavoratori anche esterni – ha detto Donini – coloro che troveremo positivi asintomatici avranno tutte le garanzie del caso e saranno presi in carico dall’Ausl". Per fermare i nuovi focolai l’Emilia-Romagna interviene anche sugli arrivi dall’estero: la nuova ordinanza prevede il tampone naso-faringeo a tutti i i cittadini che rientrano dai paesi extra Ue (ovviamente non quelli da cui l’accesso è stato bloccato dal Governo). "Non ci accontentiamo più dell’isolamento fiduciario, faremo un tampone naso-faringeo all’arrivo di questi cittadini e lo ripeteremo dopo sette giorni, per non rischiare falsi negativi" ed è previsto anche un giro di vite per quanto riguarda i contagi tra familiari, anche se non sono la maggioranza: "se non c’è l’adeguatezza dell’abitazione dal punto di vista logistico la persona positiva viene trasferita in una struttura dove rimanere per il periodo della quarantena". L’ordinanza prevede infine che le visite in ospedale ai degenti e in strutture residenziali per anziani e disabili da parte di familiari o altri soggetti, richiedano la presentazione di un’autodichiarazione che attesti di non essere in quarantena.

Silvia Saracino