’Sfrattato’ il vulcanico don Caccia

Mirandola, lettera del vescovo annuncia che deve rientrare in Congregazione a Chioggia, appello dei fedeli

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Una lettera, firmata dal Vescovo don Erio Castellucci, indirizzata al parroco di Mortizzuolo don Ermanno Caccia – il vulcanico sacerdote dimessosi lo scorso giugno dalla direzione di Notizie, dopo il suo editoriale pro Lega – , informa il sacerdote che a seguito di un cavillo relativo alla concessione dell’indulto di esclaustrazione (attività al di fuori della Congregazione), deve lasciare la parrocchia di Mortizzuolo, il 1° dicembre.

«Sentito il Collegio dei Consultori – riporta il testo della lettera – le comunico che non le sarà più possibile continuare a operare come presbitero in Diocesi di Carpi, le regole prevedono infatti che lei ritorni in Congregazione a Chioggia, sede giuridica di appartenenza».

Il Vescovo ringrazia infine don Ermanno per «l’impegno profuso nella nostra Diocesi, la sua dedizione alla Parrocchia di Mortizzuolo e al settimanale diocesano Notizie e chiedo al Signore di ricompensarla con grazie adeguate benedicendo il suo ministero pastorale e presbiteriale».

Per il sacerdote, molto amato nella sua frazione ma anche da tanti mirandolesi e dalla gente della Bassa modenese che ogni 13 del mese partecipano alle messe di guarigione, è stato come un fulmine a ciel sereno. «Non ho nulla da dichiarare – commenta don Ermanno – rispetto a una corrispondenza che avviene tra presbitero e vescovo. Attendo di essere convocato quanto prima da don Erio. Quanto al cavillo burocratico, ho già provveduto, a suo tempo, a inviare l’indulto». La notizia, intanto, del suo imminente addio a Mortizzuolo ha generato perplessità e forte rincrescimento, e in tanti sperano che «il disguido burocratico possa essere sanato».

«C’è tanta carestia di sacerdoti e crisi vocazionali – sottolineano alcuni parrocchiani –, perdere don Ermanno è per noi motivo di dolore. Confidiamo in Monsignor Erio, sempre molto sensibile alle richieste della gente e, soprattutto, dei parrocchiani». Dopo le tante proteste dell’estate scorsa, che avevano portato don Ermanno alla decisione di lasciare il settimanale della Diocesi e il suo ruolo nell’ufficio stampa, adesso il sacerdote, da sempre considerato un ‘prete scomodo’, si trova a dover affrontare quest’altra burrasca inaspettata. Nei mesi scorsi, don Ermanno aveva fatto richiesta di incardinarsi come sacerdote diocesano e di uscire dalla sua Congregazione San Filippo Neri. Il testo della lettera firmata dal Vescovo informa tuttavia che «il 30 settembre è scaduta la concessione dell’indulto di esclaustrazione che le era stato concesso il 17 settembre 2018 dal delegato della sede apostolica per la Confederazione dell’Oratorio San Filippo Neri, in accordo con il delegato per la Congregazione di Chioggia, relativamente al permesso di vivere fuori dalla Congregazione per prestare servizio nella Diocesi di Carpi. A tutt’oggi – scrive don Erio – non ho ricevuto il rescritto del delegato che proroga la sua permanenza in Diocesi».

Un ritardo nella posta, un cavillo burocratico? Fatto sta che don Ermanno sarebbe in procinto di essere sfrattato, ma la frazione di Mortizzuolo si oppone.

v.bru.