"Si apre un ciclo che può portare in serie A"

Il presidente di Confidustria regionale Pietro Ferrari: "E’ nelle intenzioni del patron Rivetti. E le potenzialità ci sono tutte"

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di Roberto Grimaldi

E’ presidente di Confindustria Emilia-Romagna, ma è anche un grande tifoso del Modena. Una decina d’anni fa, è stato anche azionista della società gialloblù, a riprova del suo attaccamento alla realtà calcistica cittadina. E sabato, in occasione del match della vità tra canarini e Pontedera, non poteva mancare. Pietro Ferrari è ovviamente soddisfatto dell’esito che ha avuto questo trionfale campionato. Ed è molto fiducioso per il futuro.

Ferrari, partiamo dalla giornata allo stadio

"E’ stata molto bella, soprattutto per la grande cornice di pubblico. Mi auguro che il prossimo anno in serie B, la media di presenze sugli spalti sia sempre di 1012mila spettatori".

L’occasione poi era di quelle particolari

"Sì, ho anche scherzato con qualche amico dicendogli che era presente solo in partite decisive, mentre quelli come me sportivamente soffrono da anni..."

Modena forte e fortunato?

"Prima di tutto questa è una buona squadra. E Tesser ha avuto il merito di assemblarla in corsa. Ricordiamoci sempre che ha dovuto lavorare con un organico che non era esattamente quello che si è ritrovato in ritiro. Poi non nascondo che contro l’Imolese abbiamo avuto anche un po’ di fortuna".

Il gol di Gagno resterà nella storia...

"Sì, diciamo anche che assomiglia davvero ad un mezzo miracolo: il sole che fa capolino, il colpo di vento che spinge la palla in rete... Mi è venuto in mente San Geminiano... Scherzi a parte, ricordiamoci però che l’Imolese aveva pareggiato pochi minuti prima grazie a un rigore inventato. E’ stata l’unica volta che ho visto Tesser agitato".

E ora siamo in serie B. Per fare che?

"Il patron Rivetti è stato abbastanza chiaro: punta alla serie A. E ha le potenzialità per riuscure ad aprire un ciclo simile a quello iniziato da Squinzi a Sassuolo".

Un presidente dai grandi meriti quindi

"Sì, è quello il vero colpo di fortuna del Modena: aver trovato lui, una persona che ha tutte le caratteristiche per fare bene. Di meglio non si poteva sperare. E ringraziamo ancora una volta Sghedoni, che nel cedere la società si è rivolto ad un imprenditore di prim’ordine".

Oltre alla disponibilità economica e alla passione che qualità vede in Rivetti?

"La comunicativa, la voglia di manifestarsi. Guardate nelle ultime due partite in casa: è andato in campo, ha preso il microfono e ha parlato con i tifosi, ha offerto da bere in occasione della festa dei 110 anni. Insomma, uno che ci mette passione ed è capace di trasmetterla".

Intanto però c’è un campionato di B da fare: è da vincere subito così come fece De Biasi?

"Non credo ci siano le condizioni per ripetere la stessa impresa: allora l’intelaiatura era stata decisa in estate ed è rimasta simile. Quest’anno Tesser ha dovuto mettere insieme i giocatori nel corso dei mesi. Credo che non sia un male cercare di strutturarsi il primo anno per poi vedere come va ed eventualmente assestarsi. Ma ripeto, Rivetti ha in mente la serie A e ci proverà"

Vorrebbe anche comprarsi lo stadio e gestirlo in prima persona.

"Non so se alla fine succederà: un conto è acquistare uno stadio da un fallimento, cosa ben diversa è comprarlo da un Comune. Ci sono delle situazioni intermedie che potrebbero andare bene, si può pensare ad una convezione e a una gestione mista tra pubblico e privato".

Torniamo al calcio. Si è parlato molto del duello con la Reggiana. C’è chi dice che loro giocassero meglio di squadra, mentre il Modena utilizzasse di più le giocate individuali

"In parte è vero, ma non credo che i granata ci fossero superiori. Si è capito nel derby di Reggio Emilia: in 10 il Modena ha continuato ad essere pericoloso, probabilmente in parità numerica saremmo riusciti a portarla a casa".

Ultima domanda al Pietro Ferrari tifoso: chi terrebbe dell’attuale rosa in serie B?

"In B ci portiamo tutta la squadra perché è stata una vittoria del gruppo e in questo momento tutti meritano di esserci. Poi saranno allenatore e direttore sportivo a fare le loro scelte, mi fido di loro".