Si convertono a Geova, lite in casa Minaccia di uccidere moglie e figlio

Mirandola, il 70enne ha dato in escandescenza impugnando un coltello lungo mezzo metro E’ stato fermato dai carabinieri

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Lui armeno, proveniente da una terra che vanta l’antichissima tradizione di essere stata la prima nazione al mondo ad aver adottato il cristianesimo. La moglie e il figlio, invece, ‘reo confessi’ di essere diventati seguaci dei Testimoni di Geova. Tanto è bastato per scatenare la furia dell’uomo, un 70enne residente da anni in città, ma d’origine armena, appunto. Divergenze religiose che in luogo di un pacifico dialogo hanno trovato un muro di resistenza e di protesta del capofamiglia, degenerato in minacce. Una lite furiosa quella che si è verificata l’altra notte in una palazzina a ridosso del centro storico, continuata per strada e che ha richiesto l’intervento dei carabinieri di Mirandola, che con ogni probabilità hanno evitato il peggio. Dopo che moglie e figlio hanno ‘confessato’ al congiunto di frequentare da un po’ di tempo i culti dei Testimoni di Geova, e di avere aderito al loro credo, il capofamiglia è andato su tutte le furie. Dopo aver urlato e inveito contro la moglie e il figlio, il 70enne, accecato dalla rabbia, è andato in escandescenze e ha impugnato un coltello da cucina, lungo una cinquanta di centimetri, con il quale ha minacciato di morte i due congiunti se non fossero tornati sui loro passi. La moglie e il figlio sono riusciti a fuggire all’esterno dell’abitazione richiamando, con le loro grida i vicini. I carabinieri hanno fermato l’uomo e sequestrato l’arma.

v.bru.