Si ride con ’Surrealismo capitalista’. A San Prospero inizia la stagione

"Surrealismo Capitalista" è uno spettacolo comico e divertente che esplora le derive del mondo che ci circonda. Con trabocchetti teatrali e verbali, gli attori rivelano le consuetudini che paiono scontate e offrono un vademecum scanzonato a chi soffre di capitalismo senza esserne consapevole.

Si ride con ’Surrealismo capitalista’. A San Prospero inizia la stagione

Si ride con ’Surrealismo capitalista’. A San Prospero inizia la stagione

Uno spettacolo comico, divertente, ma che non manca di graffiante ironia, quello che inaugura la terza stagione teatrale voluta dall’amministrazione comunale di San Prospero, che dopo il sisma si è dotata, con la realizzazione dell’Auditorium Volmer Fregni, di uno spazio (230 posti) adeguato per accogliere anche performance teatrali. L’apertura del calendario, affidato – come del resto la gestione del teatro – a Tipì, porta in scena un testo del Collettivo Baladam B-side, fondato dal conterraneo mirandolese Antonio ’Tony’ Baladam, pseudonimo di Pierre Campagnoli, che ne è regista e autore, dal titolo ’Surrealismo capitalista’, che racconta le derive del mondo che ci circonda. La commedia sarà sul palco sabato alle 20.45, e costituisce il primo degli spettacoli di ’Epochè’, termine filosofico tratto dagli scettici, che indica l’atto di ’sospensione dell’assenso’ o del ’giudizio’, con il quale si è voluto caratterizzare la scelta del programma che ispira questa stagione di San Prospero. Segnalazione Speciale Premio Scenario 2021, lo spettacolo vedrà sul palco insieme a Camilla Violante Scheller e Giacomo Tamburini anche Antonio ’Tony’ Baladam, che, dopo diversi anni di attività durante i quali ha portato in giro per la Bassa numerosi spettacoli di narrazione, ha dato vita al collettivo Baladam B-side, con sede a Roma. Lo spettacolo vuole rappresentare una riflessione sul modello socioeconomico irresistibilmente affermatosi nel corso dell’ultimo mezzo secolo, che tende a concepire ogni esistenza in termini monetari e a far piazza pulita degli immaginari collettivi e delle alternative sociali, sostituendosi a entrambi. Ne conseguono un diffuso senso di frustrazione e uno scarso senso dell’umorismo, che lo spettacolo vuole esattamente di ribaltare. Due attori e un’attrice fanno e dicono cose in onore del grande Dio del Capitale, giocando con il linguaggio in modo funambolico, con la capacità di fare a pezzi il mondo che abitiamo con la sola parola, disseminando trabocchetti teatrali e verbali con cui rivelare le consuetudini che paiono talmente scontate da non accorgersi neppure che sono, appunto, convenzioni.

Come recita la motivazione che accompagna il Premio Scenario: Surrealismo Capitalista è "una sorta di vademecum offerto in modo apparentemente scanzonato a chi potrebbe soffrire di capitalismo senza esserne consapevole".

Alberto Greco