"Siamo esseri pensanti" La filosofia parla ai bimbi

Alle 17 alla Fondazione San Carlo la conferenza ’Educazione al linguaggio’. Il professor Cimatti: "L’insegnante può aiutare i ragazzi a cercare valori diversi"

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di Maria Silvia Cabri

"Attraverso la Filosofia ci scopriamo esseri pensanti". Sarà Felice Cimatti, filosofo e professore di Filosofia del linguaggio all’Università della Calabria, a inaugurare, per l’anno scolastico 20222023, ‘Piccole ragioni. Filosofia con i bambini’, il progetto proposto dal 2010 dalla Fondazione Collegio San Carlo e dall’assessorato all’Istruzione del Comune di Modena. L’appuntamento è oggi alle 17 alla Fondazione Collegio San Carlo (via San Carlo, 5 – Modena), con la conferenza pubblica ‘Educazione al linguaggio’, nella quale Cimatti illustrerà l’importanza del linguaggio come ‘fatto sociale’.

Parlare di Filosofia ai bambini, quali piccoli ‘pensatori autonomi’, è possibile?

"Sì, a condizione che la Filosofia sia concepita non solo come insegnamento di un corpo dottrinale ma anche come fare esperienza del proprio pensiero. A tal fine parlerò di Mario Lodi, pedagogista, maestro elementare e scrittore italiano di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita. Nel 1970 ha pubblicato il saggio ‘Il paese sbagliato. Diario di un’esperienza didattica’, nel quale racconta di come, in maniera abbastanza spontanea, fossero sorti nei suoi alunni pensieri non scontati. Dopo aver disegnato la mappa del loro paese, Vro, uno dei bambini si accorse che non andava bene perché non corrispondeva al vero. Questa è stata una scoperta filosofica: la consapevolezza della differenza tra rappresentazione e realtà ossia tra ciò che il mondo è e ciò che noi diciamo essere il mondo. Questo non deve essere considerato Filosofia ma un qualcosa che nasce direttamente dai bambini alla luce delle loro domande e riflessioni".

Chi ha il compito di guidarli in tal senso?

"La famiglia in ogni caso ‘condiziona’, in quanto ha orientamenti, tradizioni, valori che i figli assorbono. Una terza persona, come l’insegnante, può invece aiutarli a individuare altri valori alternativi ma senza imporli. In questo modo il piccolo pensatore acquista consapevolezza che oltre ai suoi valori (familiari) possono esisterne altri diversi". ‘Educazione al linguaggio’: quanto è importante?

"Il linguaggio è decisivo, centrale. Il mio professore, Tullio De Mauro, parlava di ‘spazio linguistico’. Se si riduce il proprio spazio fisico, anche il mondo mentale sarà chiuso. Le lingue invece consentono di esplorare universi diversi, avere più ricchezza umanistica e ampi orizzonti mentali e di conoscere la diversità come ricchezza".

Il linguaggio è un ‘Fatto sociale’?

"Radicalmente sociale, è l’espressione nel nostro essere sociali. Ecco perché è così importante per le comunità minoritarie prendere la parola: significa esistere socialmente. Giusta o sbagliata, c’è una voce da ascoltare e non si può fare finta che non esista".