Siccità, sul greto del Panaro cresce l’erba "Ogni estate la situazione peggiora"

Viaggio tra Guiglia e Spilamberto, gli agricoltori: "Il livello del fiume è drammatico". Concesso lo stato di emergenza chiesto da Bonaccini

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di Sofia Silingardi

Pare un deserto, ma è il letto del Panaro. È cresciuta l’erba dove fino a non troppi anni fa scorreva l’acqua. Ma in confronto al resto del bacino del Po, la valle del Panaro si può ritenere fortunata. Le ciliegie sono salve, ma non per molto. A Savignano, si trova la storica azienda agricola Nino e Marisa di Giuseppe Quartieri. "Peggio di così – accusa Nino Quartieri – non si può. Ogni estate la situazione peggiora. E nessuno prova a recuperare l’acqua d’inverno, i politici pensano a bisticciare, a fare nuovi partiti. La produzione per adesso va bene ma non per molto. E poi i prezzi aumenteranno". In realtà, una (parte) di soluzione c’è: l’irrigazione. Nel 1975, Nino e il fratello sono stati i primi in Italia a costruire gli impianti a goccia. Qualcuno li ha seguiti, ma molti irrigano ancora a scorrimento. "Va proibito, ma c’è del menefreghismo, nessuno vuole prendere in mano la situazione". L’irrigazione a goccia è un metodo che somministra lentamente acqua alle piante, tramite un sistema di valvole e condotte. Così, si può minimizzare l’utilizzo di una risorsa preziosa: i dati confermano un risparmio di oltre il 70%. Al contrario, l’irrigazione a scorrimento procede per allagamento dei campi, con uno spreco di acqua. Una pratica, ad oggi, non ancora vietata dalla legge.

Seguendo il corso del fiume lungo una delle strade che attraversa la cittadina, immersi nei frutteti, si percepisce pienamente la vocazione agricola del territorio. E, di conseguenza, quanto la sorte delle aziende sia legata a quella del fiume. Tra queste, Il Castiglione di Riccardo Gozzoli. "La siccità – spiega Gozzoli – è simile agli anni scorsi. Di frutta ce n’è ma la valle del Panaro è un’eccezione. Poi è chiaro, quando si arriva al 15 luglio anche qui siamo in carenza idrica. Noi, qui, siamo i primi a prelevare l’acqua, ma andando verso Modena, Finale Emilia e la bassa, la situazione peggiora. In più abbiamo avuto cinque temporali da quando abbiamo iniziato con le ciliegie: siamo stati fortunati". Anche Gozzoli denuncia il problema dell’irrigazione, "la comunità europea o la regione devono vietare l’irrigazione a scorrimento. Spesso si tratta di pensionati che non hanno niente da fare e si divertono ad allagare il terreno. Peraltro, con costi minimi e nulla a norma, ci fanno concorrenza sleale. Fate qualcosa".

Spostandosi sulla sponda sinistra del Panaro, ci si ritrova a Marano, un piccolo comune della provincia modenese. Qui ci sono alcune spiagge e un parco fluviale dove, nel fine settimana, tanti si riparano al fresco. Fabio Canu, studente del Primo Levi di Vignola, conosce bene la zona. Camminando su quello che sarebbe il fondo del fiume, racconta, "Frequento il Panaro da sempre: più passano gli anni, meno acqua c’è. Quando facevo le medie l’acqua arrivava circa venti metri più in là. Mentre mi guardo intorno ora e fa abbastanza paura". Risalendo la strada provinciale che porta verso la montagna si trova il ponte Samone. Solo due anni fa una piena del fiume ne ha fatto crollare un arco, oggi è difficile crederlo. Maria Gratis ha un’attività agricola stagionale e abita in zona, "la siccità si vede dall’altezza del fiume. Durante tutto l’inverno non c’è mai stata una piena, solitamente ne abbiamo cinque o sei ogni anno. Con la produzione non abbiamo avuto problemi solo perché siamo proprio sul pozzo". Anche rientrando verso Spilamberto la siccità non si è ancora fatta sentire. Secondo Gianluca Lolli, agricoltore, "in altri posti sono disperati, ma qui la produzione è rimasta buona. È adesso che si vedrà il calo dell’acqua. E chi coltiva mele, pere, uva sarà in difficoltà. A noi è andata bene".

Intanto ieri sera il Consiglio dei ministri ha approvato le richieste - arrivate da parte di cinque regioni, tra cui l’Emilia Romagna - di dichiarazione dello stato di emergenza per la siccità. "Noi siamo stati la prima Regione a chiederlo", ha detto soddisfatto il governatore Stefano Bonaccini.