"Sicurezza, io alla conferenza con Putin"

Il modenese Alessandro Zanasi l’unico esperto italiano al forum internazionale che si è svolto a Mosca: "Guerra informatica la priorità"

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di Laura Corallo

È modenese l’unico esperto italiano invitato come relatore, assieme ad altri 150 esperti provenienti da tutto il mondo, alla IX Conferenza di Mosca sulla Sicurezza Internazionale, un forum che invita ogni anno esperti e funzionari da tutto il mondo per confrontarsi sui temi della pace e della sicurezza internazionale e inaugurata dal presidente Vladimir Putin. Si chiama Alessandro Zanasi, uno dei massimi esperti in Europa in tema di sicurezza, e l’abbiamo incontrato nel suo ufficio a Modena.

Zanasi, davanti al presidente Putin ha tenuto un discorso su ’International Security Research in Al and Cyber Defence’. Di cosa si tratta?

"Nella conferenza, a cui hanno partecipato anche il segretario generale dell’Onu e attuali ministri della Difesa di molti Stati, si è parlato di stabilità strategica, globale e regionale, le minacce e le sfide contemporanee a tale stabilità in Europa, Asia, Africa e America Latina con un focus sui temi di guerra informatica, informazione e intelligenza artificiale come temi centrali del dibattito attuale sulla sicurezza internazionale".

Lei è ingegnere nucleare ed economista e, dopo essere stato ufficiale dei carabinieri addetto alle investigazioni scientifiche a Roma, ricercatore Ibm a Parigi e nella Silicon Valley californiana, accademico in Italia e Francia, fondò nel 2006, ed ora ne è presidente, Zanasi & Partners (Z&P) e come tale è stato invitato a Mosca a parlare di AI e Cyberdefence per la sicurezza internazionale. Di cosa si occupa la sua azienda?

"La mia azienda, i cui uffici sono a Modena, Roma, Parigi e Bruxelles, si occupa di ricerca e consulenza su temi tecnologici e strategici. I miei collaboratori sono tutti brillanti laureati o dottorati in materie quantitative (ingegneria, matematica, fisica) con sensibilità per le loro applicazioni alle minacce globali o, viceversa, laureati o dottorati in scienze sociali (scienze politiche, relazioni internazionali) con sensibilità per la tecnologia (AI, 5G, sicurezza informatica) e le sue applicazioni. Questi profili diversi producono soluzioni dotate sia di solide basi tecnologiche che di fantasia applicativa. Quest’approccio ci ha permesso di ’battere’ la concorrenza di multinazionali europee e di essere scelti dalla Commissione Europea (per sviluppare ricerche strategiche per la difesa e la sicurezza dei nostri cittadini o a soluzioni di problemi globali quali il cambiamento climatico) e da clienti internazionali quali il Ministero degli Interni Saudita ed Algerino o da agenzie internazionali quali l’Esa a Parigi, Frontex a Varsavia, Enisa a Creta".

Negli ultimi mesi l’attenzione mondiale è stata monopolizzata dal Covid-19 con il rischio di sottovalutare o dimenticare altri fattori legati alla sicurezza sociale, politica ed economica. Quali sono, secondo lei, gli effetti più importanti che la pandemia porterà con sé?

"Innanzitutto il dimenticarsi che la popolazione mondiale, nella sua stragrande maggioranza, continua a morire per le stesse ragioni per cui moriva prima. Ovvero malattie come tumori, ictus ed infarti, povertà, carestie, inquinamento. Ed il non prestare attenzione al fatto che questa pandemia ha provocato uno spostamento di ricchezza enorme a livello di stati".

Quanto l’uso dei social, fake news e hate speech e attacchi informatici, usati anche per contrastare gli avversari geopolitici, possono condizionare le politiche internazionali?

"Molto. Da dieci anni, dalle primavere arabe in poi, il tema dell’informazione, della sua trasmissione rapidissima ed incontrollata, degli effetti che provoca a prescindere dal fatto che sia vera o falsa, è stato oggetto di dibattiti e polemiche non solo in Russia. Ed in Europa, su spinta internazionale, ha dato l’avvio a studi e ricerche. Io stesso ho sviluppato ricerche su questi temi che ci hanno portato a sviluppare prodotti di intelligenza artificiale in grado, per l’appunto, di ’leggere’ in maniera automatica testi ed immagini supportando l’identificazione di quelli falsi, e di applicare quanto da noi trovato alla lotta al terrorismo o, comunque, al rafforzamento della sicurezza e della difesa del nostro benessere".