"Sicurezza sul lavoro, mancano gli ispettori"

L’allarme lanciato dalla Cisl: "A fronte di migliaia di aziende da controllare l’organico è sottodimensionato di almeno il 30%"

Migration

A fronte di migliaia di aziende e di infortuni sul lavoro che si verificano ogni anno, a Modena l’organico dell’ispettorato del lavoro "è sottodimensionato almeno del 30%, per effetto di mancate assunzioni, anche sul fronte amministrativo". A segnalarlo è Rosamaria Papaleo, segretaria Cisl Emilia Centrale. Gli ispettori che operano nelle ditte per verificare la regolarità dei rapporti di lavoro, il rispetto delle norme di salute e sicurezza e dei protocolli anti covid, a Modena sono 31. Agli ispettori del lavoro dell’Inps compete invece di verificare in prevalenza la regolarità e contributiva nelle ditte e questi sono nove a fronte di 58.000 le aziende con almeno un addetto. Passando agli infortuni nel modenese sono stati 7 nel 2020 e 8 nel 2019. "Con l’avvio dell’Ispettorato nazionale del lavoro – afferma Papaleo – il ruolo degli ispettori territoriali di Inps e Inail è ad esaurimento quindi non verranno rimpinguati dai rispettivi enti, ai sensi del decreto attuativo del Jobs Act. Infatti, i futuri ispettori faranno parte del futuro nuovo ruolo unico ispettivo assieme ai colleghi dell’Ispettorato dal lavoro dove, pero’, sono da aumentare le assunzioni come indicato dal ministro Orlando". I tecnici del Servizio prevenzione infortuni sul lavoro (Spal) delle Asl sono solo 40 (su 95 dipendenti). A loro il compito di ispezionare oltre 36mila aziende con unità locali. "Nel 2020- spiega Domenico Chiatto – i controlli dell’Ausl sono stati fortemente indirizzati a vigilare sui focolai di Covid nelle fabbriche, ma gli ispettori Ausl erano i medesimi. Questo richiama all’attenzione sui diversi altri aspetti della sicurezza che, nonostante lo sforzo encomiabile degli ispettori, rischiano di essere trascurati. Da qui il nostro appello a valorizzare e potenziare questi ruoli alle Aziende sanitarie".

Anche Lapam torna sull’rgomento e sottolinea che "quando si parla di sicurezza sul lavoro è necessario puntare sulla sicurezza davvero efficace per evitare rischi, non su quella delle scartoffie e della burocrazia. La sicurezza sul lavoro deve essere una cultura a cui educare i ragazzi fin dalle aule scolastiche, non un semplice adempimento formale" dice il presidente Gilberto Luppi. "E’ davvero necessario contrastare l’idea che la sicurezza sul lavoro si realizza con più burocrazia: come Confartigianato Lapam abbiamo un impegno costante e di lunga data attestato, tra l’altro, dalla costituzione oltre 20 anni fa, assieme alle organizzazioni sindacali, della rete dei comitati paritetici. Altrettanto impegno dedichiamo a favorire la diffusione della cultura della legalità e della sicurezza nelle imprese associate. E’ evidente, infatti, che nelle imprese artigiane, così come nelle piccole imprese di commercio e servizi, la sicurezza sul lavoro riguarda allo stesso modo il datore di lavoro e i suoi collaboratori, che spesso lavorano gomito a gomito".

Il presidente Luppi allarga il ragionamento: "Ogni morte sul lavoro è una tragedia che non possiamo e non dobbiamo accettare ed è sempre necessario tenere la guardia molto alta. Per questo è importante far sì che la sicurezza sia sempre più effettiva e sempre meno legata ad adempimenti che rischiano di rimanere solo sulla carta".