
La Finanza, su mandato della Procura europea, ha indagato sui profitti di una società con sede a Maranello. Prodotti petroliferi acquistati a prezzi bassi tramite aziende cartiere: fatture false e iva non pagata per anni.
Avvalendosi di aziende cartiere attraverso le quali emetteva fatture inesistenti, secondo l’accusa avrebbe acquistato carburante a prezzi decisamente concorrenziali da piazzare poi sul mercato al fine di evadere l’Iva per oltre 14 milioni di euro.
A finire nei guai un imprenditore 50enne di Maranello, rappresentante legale unico di una società – con sede sempre a Maranello – attiva nel settore della commercializzazione di prodotti petroliferi.
Nei giorni scorsi infatti, su delega della Procura europea, la Finanza ha eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso il dieci dicembre dal Gip, fino alla concorrenza di circa 14 milioni di euro, nei confronti della suddetta società e del 50enne, indagato per dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.
Il reato è relativo agli anni d’imposta 2016-2019. La società – relativamente a quest’ultima annualità – è chiamata ‘in causa’ in materia di responsabilità amministrativa degli enti, avendo tratto un vantaggio economico dalla commissione del reato tributario. Ora l’avvocato che rappresenta il 50enne ha presentato ricorso al Riesame.
L’uomo è finito al centro dell’inchiesta – in sostanza – dopo essersi rivolto per l’acquisto del carburante a fornitori ‘esterni’: società cartiere, secondo la Procura, che avrebbero permesso di evadere le imposte. L’indagine è partita nel 2022 con un’attività di verifica: dalla stessa era emerso come l’azienda commercializzasse carburante con un indice di mercato più basso del valore soglia, al di sotto della quale la vendita risulta in sostanza antieconomica, priva di ricavo. Scattati gli accertamenti, i militari avevano scoperto come l’uomo, attraverso società cartiere avesse appunto evaso l’Iva, creando concorrenza sleale. Circostanza – secondo l’accusa – emersa dall’analisi degli acquisti di carburante per autotrazione effettuati a un prezzo particolarmente vantaggioso tramite una serie di intermediari che, in molti casi – era venuto a galla – , presentavano tutte le caratteristiche delle società cartiere: mancanza di una sede, di un’adeguata struttura societaria e operatività limitata nel tempo oltre a mancato adempimento agli obblighi dichiarativi e di versamento delle imposte. Intermediari – persone fisiche e imprese dislocate su tutto il territorio nazionale – che avrebbero consentito l’acquisto di prodotti petroliferi a prezzi inferiori a quelli di mercato, praticabili solo in ragione dell’evasione delle imposte. La società che vede il 50enne legale rappresentante riforniva di carburante i distributori del territorio; non sono coinvolti nella frode.
A ottobre scorso, a seguito di una perquisizione nella sede della società, i militari hanno trovato nell’auto dell’indagato oltre 120mila euro in contanti, sottoposti a sequestro. Nei suoi confronti sono stati sequestrati anche beni mobili e immobili, disponibilità finanziarie e monetarie oltre all’azienda per circa 5 milioni di euro.