"Sognavamo un posto in Ferrari. Lasciati a casa senza un motivo"

Maranello, parlano i precari non rinnovati: "Eravamo ben voluti da tutti, mai una contestazione: è inspiegabile"

"Sognavamo un posto in Ferrari, lasciati a casa senza motivo"

"Sognavamo un posto in Ferrari, lasciati a casa senza motivo"

"Il mancato rinnovo sotto Natale? Una doccia fredda". Si sfoga Luigi Manzo, quasi 30 anni, residente a Formigine, il lavoratore precario (ormai ex) Ferrari lasciato a casa con una telefonata dell’agenzia interinale Adecco il 23 dicembre. Lunedì la Fiom e Nidil Cgil hanno indetto uno sciopero di un’ora nel reparto ‘Anime’ della Fonderia in solidarietà al collega il cui contratto non è stato rinnovato. "In Ferrari – spiega Manzo all’agenzia Dire - sono entrato nel febbraio 2018 e, dopo due rinnovi contrattuali, ho guadagnato la stima dei colleghi. Non ho mai ricevuto contestazioni né lettere di rimprovero o altro". Il dubbio è che a rovinare il rapporto sia stata la richiesta di più straordinari: "Su questo – spiega Manzo – non sono stato sempre disponibile d’accordo, ma il sabato non sono mai mancato. A questo punto non so se sono stato preso di mira, mi sembra un dispetto. E non so nemmeno se quanto successo non dipenda dal mio avvicinamento alla Cgil". Prima di lavorare in Ferrari era occupato in un’azienda che faceva stampi per ceramica: "Ho lasciato un posto di lavoro a tempo indeterminato per cominciare a lavorare in Ferrari". Una storia che riguarda, oltre a Luigi, anche altri tre lavoratori. Tra cui Domenico Piccolo (nella foto), anche lui di 29 anni, e assunto con contratto a tempo indeterminato ‘staff leasing’ dall’agenzia. "Io lavoravo – racconta Piccolo al telefono – nel reparto Carrozzeria dall’ottobre 2018. Ero un operaio semplice ma ho rivestito il ruolo di ‘fuori linea’ e a gennaio avrei ricoperto una responsabilità più importante. Il mio sogno era quello di essere assunto direttamente dalla Ferrari, tanto che a novembre mi avevano chiamato spiegandomi che per motivi burocratici non mi avrebbero potuto fare il regalo di Natale, ma con l’anno nuovo le cose si sarebbero messe a posto". E invece il 28 dicembre anche Domenico riceve la fatidica telefonata dall’agenzia che gli dice che in Ferrari non hanno più bisogno di lui, "senza darmi alcuna motivazione. Facevo 15-16 ore di straordinari al mese, sono stato sempre disponibile, mai un’assenza, ben voluto da capi e colleghi: davvero non capisco".

Gianpaolo Annese