Soliera, no del Pd all’inno di Mameli «Siamo in Comune, non a Carosello»

Migration

«Non siamo a Carosello». Il sindaco Pd Roberto Solomita ha respinto l’odg presentato dalla Lega nel corso del consiglio comunale di martedì con il quale si chiedeva di cantare l’Inno di Mameli all’apertura di ogni seduta consiliare. Per la maggioranza, composta da Pd e da due liste civiche ‘Viviamo Soliera’ e ‘Sinistra Ambientalista’, «si sminuirebbe la solennità dell’Inno, che va cantato solo nelle cerimonie istituzionali». Il capogruppo Pd Roberto Drusiani, pur ammettendo la commozione «di ciascuno di noi ogni qualvolta si ode o s’intona l’Inno», motiva il ‘no’ ritenendo eccessivo proporlo ogni qualvolta si apre un civico consesso. E’ stato tuttavia il consigliere di maggioranza Antonio Straforini a motivare il diniego e lo ha fatto tornando ai tempi del leader del Carroccio Umberto Bossi, «quando vilipese la bandiera italiana», passando dalla storia politica del partito, dalla nascita ad oggi, ricordando la frase di Matteo Salvini: «Non sento mia la bandiera» e dal periodo in cui la Lega parlava di secessione. Una lunga cronistoria e «preistoria del Carroccio», dichiarano dalla minoranza, per bocciare la proposta. «Più che l’Inno – dichiara il consigliere leghista Paolo Vincenzi, firmatario dell’odg assieme a Cristina Po – il Pd ha guardato alla Lega, dimenticando, visto che ne ha ripercorso la storia politica, quando nel ’96, all’epoca del governo Dini, sedeva allo stesso tavolo di maggioranza e predicava la secessione. Noi puntavamo all’Italia unita, ma evidentemente il Pd la preferisce divisa Peccato – continua Vincenzi – che anziché privilegiare l’Inno degli italiani, il Pd accampi giudizi pregiudizievoli. L’altra sera poi, in consiglio comunale, si è persa una buona occasione in considerazione della cerimonia solenne dell’encomio, senza dimenticare il 4 Novembre alle porte». I consiglieri 5 Stelle, invece, in minoranza assieme a Lega si sono detti favorevoli al pari della lista civica ‘Rilanciamo Soliera’. La «buona occasione», di cui parla la Lega, era l’encomio a Chima Osawu, il richiedente asilo che lo scorso 23 settembre consentì al ritrovamento e al salvataggio di una giovane donna, ritrovata denutrita e disidratata all’interno di un casolare abbandonato nelle campagne di Limidi.

v. bru.