«Sono pronto a ripartire con la Mare Jonio»

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IL CAPPELLANO della Mare Jonio, don Mattia, prete di Nonantola, si tiene pronto a salpare. A Bologna, in piazza Nettuno nell’ambito dell’‘Altro 2 giugno’ organizzato dal Portico della pace, ha ribadito la sua disponibilità a risalire sulla Mare Jonio, l’imbarcazione salva-migranti di Mediterranea. «La nave spero riparta prestissimo», dato che ora è sotto sequestro, «io spero di ripartire più avanti», ha detto in un breve saluto dal palco al fianco di Ada Talarico, una delle fondatrici di Mediterranea. Don Mattia Ferrari, è diventato famoso come ‘cappellano di bordo’ della Mare Jonio. In battuta gli chiedono quanti migranti abbia battezzato fra le acque, e lui risponde: «Sono stati i miei compagni di viaggio che hanno evangelizzato me, tutti», credenti e non, i volontari; «Mi hanno hanno mostrato con la loro vita la parabola del Buon Samaritano», la pagina della Bibbia in cui un sacerdote e un levita vedono una persona derubata e ferita ma passano oltre, mentre si ferma il Samaritano che, all’epoca di Gesù, «era un po’ come dire i centri sociali o lo straniero...»: è lui che «si ferma e fa quel che non hanno fatto sacerdote e levita», cioè soccorre. Chi si è imbarcato su Mediterranea come volontario ha «avuto compassione e riconosciuto nei migranti dei fratelli e sorelle, e si è messo in gioco, ha messo in gioco la propria vita, la reputazione e la fedina penale pur di essere vicino a chi soffre». Dunque, «non ho battezzato nessuno, ma mi hanno evangelizzato»: a bordo, «ho ricevuto una grandissima lezione di Vangelo vissuto e di speranza». Nel senso che vedere «tanti ragazzi che in mare e in terra si spendono e vanno controcorrente per essere accanto agli ultimi della storia che soffrono e rischiano la vita, è una grande lezione di speranza».