«Sono venuta qui per gettare un ponte agli italiani»

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VOLEVA gettare un ponte con gli italiani. Per questo Amanda Knox ha accettato di partecipare al festival della giustizia penale. Lo ha detto a margine del suo discorso conversando in un video con Vinicio Nardo, presidente del consiglio dell’Ordine forense di Milano. «Potevo scegliere di costruire un muro emozionale e fregarmene di ciò che dice la gente, invece ho accettato l’invito perché mi ha dato l’opportunità di rapportarmi e provare ad attraversare questa storia, che ha messo distanza tra me il popolo italiano». Malgrado la sua assoluzione definitiva per l’omicidio di Meredit Kercher (la sua coinquilina uccisa a Perugia il primo novembre 2007 per cui è stato condannato in concorso con ignoti l’ivoriano Rudy Guede) per gli italiani Amanda resta una figura controversa. Anzi, la maggior parte non le crede e reputa inopportuna la sua presenza in Italia. Populismo giudiziario, così definiscono questo fenomeno gli organizzatori del festival della giustizia penale. La sua testimonianza al Forum Monzani nell’ambito della tavola rotonda sul processo mediatico, però, è stata d’impatto e molti in platea si sono commossi ad ascoltare la sua storia, un errore giudiziario che ha distrutto la vita di Amanda e in cui la morbosità dei media ha avuto un ruolo chiave.

«Non sono venuta qua a giudicare, ma è certo che i media hanno condizionato i giudici che mi condannarono. La polizia, appena dopo il delitto, si aspettava una confessione subito, volevano farmi confessare prima che arrivasse mia mamma, hanno approfittato del fatto che ero sola. Anche il vicecomandante della penitenziaria – racconta a Nardo – mi faceva domande anche inopportune sulla mia vita intima. Su di me c’è una dicotomia: da una parte sono ritenuta una ragazza sana e pura, dall’altra una ragazza sporca».

Poi torna al giorno d’oggi: «Ho pianto tanto nei due mesi prima di questo mio intervento al festivale ma ora sono soddisfatta di aver fatto tutto quello che potevo fare per gettare un ponte agli italiani. Spero che la mia testimonianza sia stata utile affinché errori simili non accadano mai più. Mi sono sentita in dovere di farlo visto che ho i riflettori addosso anche per le altre vittime degli errori giudiziari che non hanno avuto la mia stessa esposizione mediatica».

Poi il tweet una volta atterrata, pare. in Francia: «Grazie mille alla mia famiglia italiana! Sarò sempre grata per la vostra attenzione, cura, ed amicizia. Arrivederci e alla prossima!», ha scritto. Si sarebbe concessa una vacanza in Francia prima di tornare negli States.

Venerdì sera Amanda ha cenato con gli organizztaori del festival e i membri dell’Innocence Project in una trattoria nel Sorbarese: ha assaporato crescentine, tortelloni e Lambrusco.

val. b.