"Sono vicina alla mamma di Stefano Per mio figlio continuo sperare, è vivo"

La madre di Alessandro, sparito a dicembre: "Credo si sia fidato delle persone sbagliate, mi diceva di sentirsi manipolato"

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"Sono senza parole, mi aspettavo un epilogo completamente diverso. Esprimo tutta la mia vicinanza a Natascia, la mamma di Stefano. Per mio figlio Alessandro continuo a sperare, le due storie sono diverse, non credo abbia mai pensato di fare un gesto estremo". E’ sconvolta la mamma di Alessandro Venturelli, Roberta Carassai, pochi minuti dopo aver appreso della morte di Stefano Barilli. Le storie di suo figlio e di Stefano si erano improvvisamente intrecciate dopo la pubblicazione di quell’immagine che sembrava ritraesse i due ragazzi insieme alla stazione di Milano a metà febbraio. Una fotografia che aveva scatenato una serie di ipotesi: perché i due ragazzi sono insieme sebbene non si conoscessero prima? Come mai indossano un cappotto simile mai utilizzato prima? Sono entrambi nelle grinfie di qualche psico-setta? Ad accomunarli era anche una certa voglia di cambiare vita, alimentata dall’interesse per corsi di potenziamento del cervello, sulla leadership, sulla capacità di vendere. Suggestioni che sono durate per un mesetto fino a quando i due ragazzi della foto non si sono fatti vivi. "Voglio esprimere tutto il mio affetto a Natascia – sussurra la mamma di Alessandro, seguita dall’avvocato Barbara Iannuccelli - ci siamo conosciute bene in questi mesi. Anche se dopo l’identificazione dei ragazzi della foto di Milano non ci sono altri legami tra le due storie, né i due giovani si conoscevano prima. Mio figlio non credo abbia mai pensato di suicidarsi. Prima di scomparire ha perso il controllo, con molta ingenuità deve essersi fidato di qualcuno e viveva nella paura: c’è stato un cambiamento repentino negli ultimi dieci giorni". Addirittura Alessandro nell’ultimo periodo dormiva con la madre: "Diceva di sentirsi manipolato, annotava le targhe delle auto, a un certo punto mi ha detto una frase sibillina: ‘Io soffrirò, ma soffrirà anche chi mi vuole bene’. Ho sempre provato a chiedere spiegazioni, ma lui su questo non si è mai sbottonato".

Convinto che il destino di Alessandro possa essere slegato da quello di Stefano anche l’amico stretto del 21enne sassolese Luca Bursi: "Nei giorni prima di scomparire era molto taciturno, l’ultima sera è andato via dopo poco tempo senza neanche salutare. Aveva acquisito informazioni su alcune località estere, Olanda soprattutto. Non credo al suicidio perché altrimenti non si sarebbe allontanato con lo zaino". D’altra parte però, prosegue Bursi, "non ritengo si possa parlare di allontanamento puramente volontario, nel senso che probabilmente Alessandro aveva appuntamento con qualcuno, altrimenti poteva andare via quando voleva, non c’era bisogno di farlo in presenza dei genitori". Intanto si susseguono senza sosta gli avvistamenti di Alessandro. Venerdì la trasmissione Quarto grado aveva divulgato un’immagine di una telecamera che ritraeva un giovane somigliante al 21enne sassolese a L’Aquila, in Abruzzo: si è appurato però che non si tratta di lui. Nei giorni precedenti c’era stata una segnalazione nel Lazio: Alessandro sarebbe stato visto mentre vendeva libri a soggetto spirituale vestito in abiti religiosi. Un ragazzo di Orvieto ha confermato di aver ceduto quei libri a un ragazzo che sembrava Alessandro, ma anche in questo caso pare non sia lui. Altre segnalazioni recenti riguardano un parco di Formigine, dove un ragazzo con una valigia e una bici sarebbe stato visto in un parco. Mentre in questi giorni è pervenuta una lettera raccomandata anonima nella quale si accostava il sequestro di Alessandro a riti satanici in una palazzina vicino al cimitero di Sassuolo: gli inquirenti però non attribuiscono alcuna attendibilità alla missiva. Gianpaolo Annese