"Sorelline maltrattate e abbandonate Condannate a 4 anni i genitori adottivi"

E’ la richiesta della procura, la difesa: "Bambine ingestibili, la coppia è stata lasciata sola dalle istituzioni"

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c Quattro anni a testa per i genitori che, secondo l’accusa, maltrattarono e abbandonarono le due sorelline adottate nell’Est Europa. E’ la pesante condanna chiesta ieri dal pm de Santis, nell’ambito dell’udienza preliminare per i coniugi, residenti nel distretto ceramico, accusati appunto di maltrattamenti e abbandono di minore nei confronti delle figlie oggi ospitate presso una struttura. L’avvocato Alessio Anceschi ha invece chiesto per i propri assistiti l’assoluzione. La parte civile, costituita in giudizio, fa domanda di un risarcimento danni di circa 20mila euro a testa per le minori. Giovedì prossimo è prevista la sentenza. La vicenda inizia nel 2016 quando i coniugi di 60 e 53 anni riescono dopo un lungo percorso ad adottare le due sorelline, all’epoca dei fatti di nove e dieci anni. Due anni dopo, pare per meglio seguire le figlie i coniugi si trasferiscono, dal sud della Penisola nel distretto ceramico, iniziando un nuovo lavoro e abbandonando l’attività che gestivano. In questo contesto i presunti comportamenti ostili riferiti dai coniugi, da parte delle bambine, sarebbero peggiorati. Secondo la difesa le figlie adottive non avrebbero mai accettato l’adozione e il trasferimento in Italia, imputando ai genitori il fatto di essere state allontanate dall’ambiente sociale in cui avevano vissuto la loro infanzia. I coniugi, presentando istanza al tribunale dei Minori, avevano fatto presente di temere per la propria incolumità dal momento che – a loro dire – le minori distruggevano l’arredo di casa o maltrattavano il cane di famiglia. Secondo la difesa i genitori si sarebbero più volte rivolti ai Servizi sociali chiedendo aiuto e la madre, "stremata", nel luglio del 2020 avrebbe poi lasciato le adolescenti nella sede del Servizio sociale. Da qui l’accusa di abbandono di minore. Secondo le testimonianze delle presunte vittime, però, sarebbero stati i genitori adottivi a maltrattarle, tanto da arrivare a chiuderle in uno sgabuzzino più volte per ‘punizione’ o denigrarle in più occasioni. Le bambine – che hanno descritto una situazione agghiacciante tra le mura domestiche – avrebbero temuto per la propria incolumità tanto da decidere di non vedere più i genitori.

"Questo è un problema delle istituzioni che non funzionano – sottolinea l’avvocato Anceschi – i miei assistiti avevano più volte chiesto aiuto, sperando in un percorso psicologico per tutta la famiglia". Le sorelle sono ora affidate ai servizi sociali.

Valentina Reggiani