
La presentazione dell’indagine di Sunia e Federconsumatori
A distanza di 3 mesi dall’ultimo report sugli affitti brevi e turistici della provincia 'Notte fonda a Modena', Federconsumatori e Sunia hanno presentato 'Vacanze a Baggiovara': l’ultima istantanea nata dal costante monitoraggio del fenomeno.
Affitti brevi e turismo a Modena
"Il nome è simbolico: si poteva dire anche 'Vacanze al Policlinico', dove sono concentrate numerose strutture ricettive gestite da privati. Più che in centro storico", commenta il Segretario Marzio Govoni. "Si dimentica che gli affitti brevi, soprattutto in pianura, non hanno a che fare con il turismo tradizionale quanto piuttosto a viaggi di lavoro, trasferte, missioni e un vivace turismo sanitario, molto forte a Modena per l’eccellenza delle strutture ospedaliere".
Calano gli affitti su Airbnb
Un trend confermato dai dati: "In controtendenza rispetto ad altre realtà, su Airbnb gli appartamenti e le camere in affitto sono calati dalle 668 unità del settembre 2024 alle 570 di marzo 2025: un calo del 15%". Questo "può essere interpretato in modi diversi: da un lato i privati possono aver abbandonato i circuiti legali per non incorrere in sanzioni o controlli: è obbligatorio possedere il codice identificativo nazionale. Ma può anche voler dire che a fronte di una crescita impetuosa degli ultimi anni le camere vengano occupate meno: questo sarebbe positivo, perché comporterebbe una contrazione dei prezzi e agevolerebbe un ritorno all’affitto a medio e lungo termine" chiosa Govoni.
Govoni sostiene inoltre che questa contrazione "agevolerebbe anche il ritorno a Modena di lavoratori e studenti: se per i primi la ricerca di un alloggio è scoraggiante, molti studenti pendolari preferiscono studiare a distanza e soggiornare in città solo per dare gli esami".
Sicurezza e responsabilità nelle strutture ricettive
La speranza di riportare energie e mercato in città si riflette anche sulla sicurezza: a fronte di tre casi di incidenti mortali in Italia da inizio anno, a Modena il rapporto rivela che il 90% delle camere in affitto è priva di estintore e quasi tutte sono prive di rilevatori di gas, mentre solo 1 su 5 è provvista del rilevatore di monossido di carbonio.
Statistiche appena minori in centro, dove però le strutture sono in mano ai imprenditori che gestiscono grandi numeri di appartamenti. Caso emblematico è quello del proprietario di 48 immobili, suddivisi spesso in spazi minuscoli, e delle agenzie.
"È importante ricordare che anche avvalendosi di un’agenzia che prenda in carico pratiche e gestione degli ospiti," sottolinea Govoni, "la responsabilità in caso di incidenti e irregolarità resta del proprietario. Una responsabilità evidente e facilmente sanzionabile nel caso dei self check-in: il fenomeno coinvolge il 50% delle strutture cittadine e tramite app, codici o key box impossibilita il proprietario a riconoscere dal vivo l’ospite e la sua corrispondenza con i documenti da inviare poi alla Questura per motivi di pubblica sicurezza".