Spaccio nelle scuole, presi i baby pusher

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DUE SPACCIATORI di 17 anni e oltre trenta adolescenti che compravano la droga, la nascondevano e la rivendevano ai coetanei nelle scuole superiori, oratori, parchi, centri di aggregazione giovanile di tutta l’area nord.

Questi i protagonisti dell’imponente rete di spaccio di hashish e marijuana smantellata dai carabinieri della compagnia di Carpi.

I militari, coordinati dalla Procura minorile di Bologna, seguivano i baby pusher da un anno e ieri mattina sono entrati in azione con quaranta uomini e i cani dell’unità cinofila di Bologna.

I DUE DICIASSETTENNI, residenti a Cento e ritenuti i vertici dell’organizzazione, sono stati prelevati nelle loro abitazioni, dove vivono con le famiglie e portati in una comunità di recupero nel Bolognese su esecuzione di misura cautelare emessa dal gip del tribunale di Bologna con l’accusa di detenzione e spaccio di droga.

Altri 36, con età tra 15 e 17 anni, sono denunciati a piede libero, alcuni di loro accusati di detenzione di droga e altri anche di cessione mentre un 17enne è stato fermato alcuni mesi fa e sottoposto alla misura della permanenza in casa. Una dozzina le abitazioni perquisite ieri mattina all’alba nei comuni dell’area Nord, Modena, Cento e Crevalcore, i carabinieri hanno sequestrato decine di grammi di hashish e marjiuana, materiale per il confezionamento, bilancini di precisione e sostanze per ‘tagliare’ la droga tra cui anche erbacce da mescolare alla marijuana.

TUTTO È INIZIATO nell’agosto di un anno fa quando i carabinieri fermarono un sedicenne che spacciava davanti ad un istituto della Bassa.

Nello zaino aveva hashish e marijuana già suddivisa in dosi e pronta per la vendita: una pianificazione che fece intuire ai carabinieri l’esistenza di una rete organizzata e non un episodio sporadico.

Sono partite accurate indagini telefoniche, digitali e telematiche, per quasi un anno i carabinieri hano seguito i ragazzi nei loro spostamenti mettendo insieme un puzzle sconcertante.

I due diciassettenni di Cento gestivano le vendite consistenti e si davano un tono da giovani gangster: spavaldi e spregiudicati, volevano ‘soldi facili’ e si rifornivano a Ferrara e a Modena, canali di approvvigionamento su cui proseguono le indagini degli inquirenti.

Il loro ‘giro’ si è allargato sempre di più fino a coinvolgere una trentina di coetanei residenti tra la Bassa modenese, Cento e Crevalcore, che da semplici clienti hanno deciso di seguirli diventando, in alcuni casi, a loro volta spacciatori.

Sette scuole superiori tra Carpi, Mirandola, Finale Emilia e la provincia di Bologna e Ferrara erano i principali punti di incontro e spaccio: le vendite avvenivano davanti ai cancelli o nelle vicinanze ma i carabinieri hanno accertato episodi anche dentro il perimetro della scuola.

Il traffico si è ampliato a tutti i luoghi frequentati dai ragazzi, dai parchi agli oratori fino ai centri di aggregazione giovanile, bar e sale giochi.

LA DROGA VENIVA spostata con spregiudicatezza utilizzando oggetti di tipico uso e consumo adolescenziale, da skateboard a cover dei telefoni cellulari, mentre in casa, per non farsi scoprire dai genitori, era nascosta anche sotto le tastiere dei computer.

«A dispetto della loro giovane età abbiamo riscontrato una certa disinvoltura sia nei luoghi dove celare lo stupefacente ma sprattutto nell’attività di compravendita dello stupefacente» hanno spiegato i militari.

Quando i carabinieri hanno bussato alla loro porta, ieri all’alba, alcuni baby spacciatori si sono messi a piangere, altri non sapevano cosa dire.

I genitori a metà tra lo choc e il sollievo, «ripongono molta fiducia in questo percorso di recupero».