LORENZO MUCCIOLI
Cronaca

Spari contro l’accoltellatore, perizia sull’arma di Masini

Al via l’11 febbraio gli accertamenti balistici per chiarire la posizione del Comandante dei carabinieri. L’ufficiale, originario di Polinago e in servizio nel Riminese, è indagato per eccesso di legittima difesa.

Luciano Masini, il comandante originario di Polinago, indagato nel Riminese

Luciano Masini, il comandante originario di Polinago, indagato nel Riminese

Cominceranno martedì prossimo, 11 febbraio, i primi accertamenti nell’ambito della perizia balistica disposta dalla Procura di Rimini, che ha iscritto nel registro degli indagati (come "atto dovuto") Luciano Masini, il Comandante della stazione dei carabinieri di Villa Verucchio (originario del nostro Appennino e in servizio nel Riminese) che la sera di Capodanno ha sparato e ucciso con la pistola d’ordinanza Muhammad Sitta, 23enne egiziano che aveva accoltellato quattro persone. La perizia servirà in particolare a ricostruire con maggiore precisione gli attimi concitati e frenetici della sera di San Silvestro, quando Masini si è trovato faccia a faccia con l’accoltellatore egiziano, nel centro storico di Villa Verucchio. Dopo avergli intimato più volte di fermarsi ed essere arretrato di alcuni metri, il luogotenente dell’Arma non ha potuto far altro che aprire il fuoco contro Sitta che si stava scagliando contro di lui brandendo la lama, dopo aver già ferito due 18enne e una coppia di coniugi.

Complessivamente, Masini ha esploso 12 proiettili dalla pistola d’ordinanza. Due sono rimbalzati a terra e hanno raggiunto il 23enne richiedente asilo alle gambe, mentre altri cinque lo hanno centrato al corpo: uno alla spalla destra, gli altri tra torace e capo. La perizia balistica prenderà in considerazione le tracce di polvere da sparo isolate dagli inquirenti sulla divisa di Masini e sugli indumenti indossati da Sitta. L’obiettivo è quello di poter determinare con assoluta precisione la distanza da cui sono partiti gli spari che hanno freddato l’egiziano. Le indagini sono coordinate dal nucleo investigativo dei carabinieri di Rimini. Masini non è stato sottoposto a provvedimenti disciplinari e ormai da diversi giorni è rientrato in servizio. Molti sono stati gli attestati di stima nei suoi confronti, a cominciare da quello della premier Giorgia Meloni.

Anche la comunità di Villa Verucchio si è mobilitata promuovendo una raccolta fondi da destinare al pagamento delle spese legali del Comandante della stazione. E anche dal nostro Appennino ha ricevuto varie attestazioni di stima e vicinanza. Masini è indagato per eccesso colposo di legittima difesa. Attraverso il suo legale, ha spiegato di aver agito per senso del dovere trovandosi costretto ad aprire il fuoco contro l’accoltellatore per impedirgli di fare del male ad altre persone. Le immagini del filmato, unite alla perizia balistica e all’autopsia del medico legale, saranno determinanti per fare piena luce sui fatti.