"Spazi, tracciamenti, turni: torniamo a ballare"

I gestori delle discoteche hanno elaborato un protocollo insieme a Comune, Ausl e questura: "La vita notturna non sarà più come prima"

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di Paolo Tomassone

Si dice che dopo il Covid non saremo più come prima. Ecco, i locali della movida sono pronti a cambiare pelle e ad affrontare una rivoluzione per riportare i giovani a ballare in sicurezza, introducendo nuovi orari e nuove modalità per accedere alle discoteche, ma soprattutto seminando un nuovo stile nel divertimento notturno. Il progetto pilota – preparato nei mesi scorsi da Silb-Fipe, l’Associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo aderente a Confcommercio, assieme alla questura, all’Ausl e al Comune – parte da Modena ma si candida a diventare un punto di riferimento per tutta la regione e a livello nazionale. Si chiama ‘Uno di noi’ contiene alcune soluzioni innovative per "risollevare l’economia del settore", ma anche "cambiare il modo di fare impresa, affiancando agli spettacoli e al disimpegnato mondo dell’intrattenimento danzante un’attività di controllo e di formazione civico-sanitaria", come ricorda il presidente provinciale Paolo Buzzega. Il progetto sperimentale di tredici pagine è all’esame dei tecnici della Regione che è chiamata in causa direttamente, essendo l’ente preposto a emanare le ordinanze e a stabilire quali attività possono ripartire tenendo conto dei dati sulla diffusione epidemiologica e in che modo lo possono fare. L’amministrazione comunale sostiene il piano ed è pronta a mettere a disposizione altri spazi per avviare in fretta la sperimentazione.

"Noi siamo pronti a candidarci sul modello di quello che ha fatto Barcellona per i concerti – spiega l’assessore alle Politiche giovanili, Andrea Bortolamasi –. Abbiamo le competenze in città per sperimentare questo tipo di protocolli, trovare le condizioni per ripartire adesso e soprattutto per garantire una sostenibilità futura". Il rischio, infatti, è di rivivere l’esperienza della scorsa estate, quando si decise di aprire le discoteche per poi doverle richiudere dopo poche settimane. "Adesso è il momento di costruire fondamenta solide – continua l’assessore – e questo vale per le discoteche, per i cinema, i teatri, gli spettacoli dal vivo e in presenza". A nessuno sfugge la delicatezza dei locali notturni e i problemi che il Covid impone a luoghi di questo tipo. Per questo il vademecum di Silb-Fipe punta prima di tutto a sensibilizzare ed educare la popolazione giovanile. Perché il distanziamento, l’uso della mascherina, la sanificazione delle mani e l’osservanza di precauzioni in luoghi affollati sono ancora il metodo più efficace per ridurre notevolmente il rischio di contagio. Da qui una serie di linee guida che vanno dalla ripartizione oraria degli avventori al controllo delle capienze nei locali, dal tracciamento fatto sul posto – nei parcheggi o in spazi identificati assieme all’amministrazione, all’Ausl e alle forze dell’ordine – alla formazione degli operatori e dei gestori. Un progetto ambizioso che, tuttavia, incontra alcune difficoltà in termini di implementazione. Il primo scoglio da superare è quello burocratico e per questo si attende in tempi brevi un pronunciamento da parte dei tecnici della Regione. Poi andranno promossi i corsi di formazione e riorganizzati gli spazi dei locali che vorranno aderire al progetto pilota. Un progetto oneroso che farà inevitabilmente aumentare i prezzi di ingresso e aumenterà le incognite su quanti avventori aderiranno. Il sindacato dei locali da ballo propone una sperimentazione di quarantacinque giorni (sei weekend) su un numero ristretto di locali.