Riapre oggi tre le polemiche il mercato di Spilamberto. Gli ambulanti criticano duramente la decisione del Comune di sdoppiare il mercato in due, la parte alimentare in piazza Caduti Libertà e la parte non alimentare in piazzale Monti, nel parcheggio dell’istituto Fabriani ed ex caserma dei carabinieri. "La soluzione prospettata dal Comune è semplicemente folle – attaccano i due presidenti provinciali di categoria, Alberto Guaitoli per Anva Confesercenti e Alberto Dugoni per Fiva Confcommercio - spostare il mercato settimanale dalla sua sede abituale e suddividerlo in due mercati, uno con i banchi alimentari in una piazza e l’altro con quelli extralimentari in un’altra, è una cosa pensata da chi non conosce le esigenze del commercio su area pubblica". L’assessore al Commercio Stefania Babiloni ha motivato la decisione di sdoppiare il mercato, spostando i generi non alimentari un’altra sede, spiegando che "solo così ci sentiamo in grado di garantire i protocolli sanitari dati dalla Regione". Babiloni ha sottolineato che l’amministrazione "è pronta ad un confronto con tutti gli ambulanti" ma per gli ambulanti non è andata così: "I primi a volere garantire la sicurezza e la salute sono proprio gli operatori del mercato, lo spazio c’è e altre amministrazioni hanno trovato soluzioni che hanno coniugato la tutela della salute e le esigenze delle imprese – spiegano Guaitoli e Dugoni – a Spilamberto ci siamo invece trovati di fronte a una assurda chiusura netta da parte dell’amministrazione comunale". Secondo gli ambulanti spostare il mercato " è una cosa rischiosa e molto grave in termini economici, è probabile una forte penalizzazione per le imprese e una perdita di attrattività per il centro in cui si svolge, senza contare che la riorganizzazione di una nuova area mercatale è un fatto complesso e difficile da attuare, che richiede un grande dispendio di tempo". Spostare banchi dalla posizione abituale conosciuta dai clienti provoca "la riduzione degli incassi per un lungo tempo e gli ambulanti si trovano già ad affrontare difficoltà di ogni sorta, costretti dopo un lungo periodo di inattività a barcamenarsi tra fisco opprimente e burocrazia asfissiante".
Silvia Saracino