Modena, spinelli a scuola. Lo sballo corre sui social

Studenti comprano droga davanti all’istituto e la consumano tra i banchi. I video postati su Instagram allarmano i genitori, avvistati due pusher ai cancelli

Lo ’spinello’ è un mix di tabacco e droga (hashish o marijuana) che poi viene fumato

Lo ’spinello’ è un mix di tabacco e droga (hashish o marijuana) che poi viene fumato

Modena, 21 gennaio 2020 - Marijuana appoggiata sul ba nco al posto dei libri e, nel post su Instagram la scritta : "Questa è la mia vita". E ancora una ragazzina di appena 15 anni che, dalla sua camera da letto, posa in intimo sbuffando fumo dallo spinello appena acceso. Poi ci sono i gruppi di amici che pubblicano le proprie foto insieme mentre ‘fanno su’. Nessuna regola, nessun controllo ma solo la voglia di emergere nel gruppo mostrandosi padroni della propria vita, senza comprendere che, in realtà, in quel momento è proprio la vita che si sta ‘bruciando’. I controlli sono continui perchè la droga tra i banchi di scuola rappresenta ormai un allarme sociale. La tutela dei minori è d’obbligo; quindi non è possibile indicare quale sia l’istituto superiore della provincia dove, ogni settimana, puntuali due pusher si appostano per vendere morte ai giovanissimi.

A lanciare l’allarme è una mamma ma, prima ancora il figlio 16enne che, con coraggio esprime timore per il futuro dei propri amici e compagni di scuola. Perchè dentro a quelle palline di plastica trasparente "Non sai mai cosa ci puoi trovare". "E’ così da sempre o almeno – sottolinea Carlo, così lo chiameremo – da quando frequento quell’istituto. La mattina si presentano in due all’esterno dello stabile che ospita più indirizzi. Non li vedo da qualche giorno ma ricordo di averli visti mentre si aggiravano attorno alla scuola il mese scorso. Solitamente vengono due volte a settimana – spiega ancora Carlo – e tutti sanno che hanno ‘roba’. ‘Vuoi divertirti, vuoi roba’, esordiscono solitamente ma io non mi sono mai fermato. Sottolineo io perchè – confessa Carlo – di compagni di scuola che fanno ‘spesa’ ce ne sono parecchi. E già dalle prime ore di lezione in bagno l’aria è irrespirabile ma spesso la si consuma pure nel balcone, dove aleggiano nuvole di denso fumo oppure nell’area fumatori. Da domani – sottolinea – non si accederà più al balcone però perchè non si potrà più fumare nei pressi della scuola e la ritengo una scelta giusta".

Secondo Carlo i due pusher abituali sono entrambi dell’est Europa ed hanno sui 25 anni. Anche il fratellino conferma come in paese di droga ne giri parecchia. "Anche nella mia scuola i ragazzi di terza media arrivano con la droga in tasca. In bagno c’è una puzza". A dirsi allarmata è la mamma dei due adolescenti: "Probabilmente il controllo anche tra le classi non è sufficiente – afferma – perchè è vero che il compito principale per quanto riguarda la crescita dei ragazzi e la loro educazione spetta a noi genitori. Ma è altrettanto vero che la scuola dovrebbe rappresentare un luogo sicuro e di contrasto all’illegalità. Resterei delusa se scoprissi che anche mio figlio ne fa uso. Proverei paura e sconforto ma sono comunque amareggiata dal fatto che tanti suoi amici consumano abitualmente droga senza che nessuno se ne accorga, acquistandola a pochi passi dalle aule".

Secondo Carlo sono diversi i compagni che, mentre fumano spinelli, si divertono poi a postarli su Instagram, all’interno delle proprie storie. Il 15enne ne mostra alcuni che lasciano sinceramente senza parole. Non solo dosi p iuttosto massicce di hashish e marijuana ma pure alcol. In una delle ‘storie’ postate su Instagram, ad esempio, due amici, ragazzo e ragazza si riprendono prima mentre fumano e poi mentre ingurgitano cocktails e vino. Un video che, nonostante gli effetti, luci e stelline, non è comunque in grado di nascondere il velo di tristezza che caratterizza i loro sguardi. Perchè in un caso, tra l’inno alla droga e l’alcol, la giovane ripercorre tra le righe postate il difficile rapporto coi genitori. Nell’altro, invece, emerge chiaramente la difficoltà di accettare il proprio corpo. "Sono miei coetanei – spiega Carlo – spesso si vantano a scuola di aver provato già tutto. Ma a me quelle cose piacciono poco. Ho solo paura che prima o poi qualcuno si faccia male davvero".