Spinge una donna durante una lite e le danneggia le protesi del seno

La vittima le ha dovute rimuovere e dovrà reimpiantarle. Condannata al risarcimento. la 41enne che l’ha colpita

Hanno iniziato a discutere animatamente per futili questioni ‘condominiali’. La tensione era alta, infatti, all’interno del borghetto alle porte di Sassuolo. A seguito della lite, però, una delle donne coinvolte nel diverbio aveva spinto con violenza la rivale tanto da danneggiarle irrimediabilmente le protesi al seno. L’imputata, 41 anni, è stata condannata nei giorni scorsi ad una pena pecuniaria con l’accusa di lesioni. I fatti risalgono all’ottobre del 2018. Siamo appunto in un borgo di villette a Sassuolo e due coppie che vivono l’una accanto all’altra iniziano a discutere per ‘problemi condominiali’ e relativa gestione degli spazi. Dagli screzi tra vicini, tra l’altro, è scaturito un secondo procedimento per il reato di stalking. Fatto sta che un pomeriggio le due coppie si affrontano ed una delle donne spinge l’altra con violenza. La vittima avverte subito uno strano dolore e, dopo essersi recata in ospedale, scopre come l’urto abbia causato lo schiacciamento delle protesi mammarie oltre ad inevitabili danni morali. La 40enne viene così ricoverata in ospedale per politrauma contusivo e trauma mammario con ematoma. Successivamente la donna è costretta a ricorrere ad un intervento di rimozione delle protesi, inserite nel 2006. La vicina finisce quindi davanti al giudice di pace che inizialmente aveva riqualificato il reato in percosse. Il difensore della vittima, l’avvocato Edoardo Salsi presenta però appello davanti al tribunale di Modena e nei giorni scorsi il giudice ha nuovamente riqualificato il reato in lesioni, condannando la donna alla pena pecuniaria e assegnando una provvisionale immediatamente esecutiva di 1500 euro. Il giudice ha infine disposto una ulteriore quantificazione del danno davanti al giudice civile. "A seguito dell’aggressione la mia assistita ha dovuto subire un intervento per rimuovere le protesi danneggiate – afferma Salsi – e probabilmente dovrà subirne uno ulteriore per inserirle nuovamente. Per questo chiederemo un risarcimento in sede civile anche per i pesanti danni morali".

Valentina Reggiani