"Spray urticante nel locale, i due arrestati conoscono la gang della strage di Corinaldo"

I ventenni che hanno creato il caos al ’NotteTempio’ in passato avrebbero avuto contatti con i detenuti per i fatti della ’Lanterna Azzurra’

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di Valentina Reggiani

Non erano stretti da un legame di amicizia fortissimo ma comunque si sentivano e probabilmente frequentavano soprattutto per le strade di San Prospero. Avevano contatti con la banda di Corinaldo i due giovani finiti in carcere dopo aver spruzzato spray al peperoncino, domenica mattina, nella discoteca NotteTempio durante un concerto per poi rapinare giovani vittime. Sono già sei i ragazzi che si sono presentati in questura per denunciare di essere stati rapinati di catenine e braccialetti ma il numero potrebbe salire ancora: da qui l’invito, da parte delle forze dell’ordine, a denunciare. Il giudice ha convalidato fermo e arresto dei due amici di 23 e 24 anni, di origine filippina e albanese residenti a San Prospero e Mirandola e arrestati dalla squadra mobile, dispondendo la custodia cautelare in carcere. Le accuse sono quelle di rapina aggravata e lesioni: diversi ragazzi sono finiti in ospedale dopo aver inalato lo spray.

Da quanto emerso dagli accertamenti della mobile i due avevano ‘contatti’ e collegamenti sui social con i sei modenesi finiti in carcere dopo la terribile strage alla Lanterna Azzurra. "Quello che posso affermare con certezza è che avendo seguito il caso Corinaldo, il loro nome nelle indagini non risulta – afferma il legale dei due indagati, l’avvocato Gianluca Scalera che difende anche due degli imputati nel processo per la strage di Corinaldo – Furono arrestati dopo la rapina con spray in un locale di Bologna nel 2018 – spiega il legale - e patteggiarono a pena sospesa. Entrambi lavoravano: come muratore l’albanese e come operaio il giovane filippino. Sono figli di grandi lavoratori, gente per bene e le famiglie sono disperate – conclude il legale – Valuteremo di presentare istanza di riesame al tribunale della libertà". I due, quasi 4 anni fa, erano stati arrestati dopo aver spruzzato spray urticante e rapinato un 20enne nella discoteca Giostrà di via Mattei, a Bologna. Nonostante quelle vittime di Corinaldo, ‘sotto gli occhi’ e la banda di conoscenti in carcere, la coppia di amici domenica ha comunque deciso di spruzzare lo spray durante il concerto, generando il panico tra la folla.

"La situazione all’arrivo delle volanti era complessa – ha spiegato ieri il dirigente della squadra mobile Mario Paternoster – c’erano numerose persone che si riversavano all’esterno del locale dopo che era stato spruzzato lo spray al peperoncino. Si era creata una calca all’interno inizialmente perchè tutti cercavano di guadagnare il prima possibile l’uscita dal circolo. All’esterno le persone hanno iniziato ad avvertire sintomi legati all’inalazione dello spray e attacchi di panico, sono arrivati i sanitari del 118 che hanno trasportato cinque persone al pronto soccorso. Altri denunciavano intanto di essere stati rapinati". Paternoster ha fatto presente poi come siano scattate subito le indagini : "L’albanese è stato indicato dalle persone del locale come colui che aveva spruzzato lo spray e la volante lo ha portato in questura. Poi è stato identificato il secondo autore, ovvero il ragazzo filippino amico dell’albanese. La coppia era stata notata insieme e si cercava di coprire a vicenda". Il ragazzo è stato trovato a casa della compagna, a Mirandola. All’interno del water gli agenti della mobile hanno poi rinvenuto due collanine in oro, appartenenti ai giovani rapinati. "Tra i due e la banda di Corinaldo c’era stato qualche contatto: si conoscevano".