Stalking, giudice dice no al pagamento come condotta riparatoria

Imputato aveva proposto cinquemila euro, condannato ad otto mesi in abbreviato

Immagine generica di stalking

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Modena, 8 novembre 2017 – No alla condotta riparatoria per il reato di stalking a fronte della proposta di pagamento di 5mila euro da parte dell’imputato. È la decisione presa in tribunale dal gup Barbara Malvasi, condivisa anche dal pubblico ministero Claudia Natalini, nel corso di un procedimento col rito abbreviato a carico di un uomo residente a Maranello che ha perseguitato per diverso tempo la ex compagna. Agli atti, e dunque a suo carico, ci sono 900 pagine di sms e tra questi anche l’invio di due fotografie di bare, una grande per la donna (questo riferiva l’imputato) ed una più piccola per la figlia. L’avvocato dell’imputato stesso ha fatto appello alla recentissima legge dell’estinzione del reato per condotta riparatoria, proponendo appunto 5mila euro per far uscire pulito l’uomo. Il giudice ha respinto la proposta e alla fine dell’udienza lo stalker è stato condannato ad otto mesi. Sull’episodio è intervenuto anche il procuratore capo, Lucia Musti: «Non si può pensare che con una manciata di spiccioli si possa ottenere l’impunità per un reato così grave».