Resta ingarbugliata la matassa della sede PAS.
L’associazione, come noto, dovrà lasciare l’attuale quartier generale di via Ancora 205; la struttura, infatti, dopo l’aggiudicazione all’asta, è passata ad una nuova proprietà. Nessuna intenzione di ’sfrattare’ l’associazione in tempi brevi, anzi mano tesa in attesa di una alternativa, che comunque va trovata.
L’associazione, che si occupa di trasporti sanitari con 120 volontari e 10 mezzi, ha necessità evidenti, di cui ha provato a farsi carico, fin qua senza risultati apprezzabili, anche l’Amministrazione. A fare il punto della situazione è il vicesindaco Alessandro Lucenti.
"Tra i nostri immobili di proprietà per ora – ha spiegato – non abbiamo individuato uno stabile utile ad ospitare uffici e mezzi. Abbiamo così contattato varie agenzie immobiliari per collaborare alla ricerca di un fabbricato idoneo e visionato immobili segnalati da cittadini disponibili ad affittarli a canone agevolato, in particolare un immobile nella zona di BraidaQuattroponti in ordine al quale il proprietario ha abbassato la richiesta di affitto a 1400 euro al mese e che tuttavia l’associazione non ha trovato idoneo a causa del prezzo troppo alto".
La PAS, intanto, ha attivato una raccolta firme e una raccolta fondi nel tentativo di sfilarsi da una situazione che il presidente Leonardo Scannavino ha definito ‘molto complicata’. E ad oggi senza uscita: il vicesindaco ha dato conto anche della disponibilità di "un sassolese che si è offerto di comprare uno stabile del valore di circa 100mila euro per affittarlo alla PAS con affitto calmierato" e della mano tesa dalla Croce Rossa Italiana che metterebbe a disposizione della PAS parte della sua sede. Situazione in stallo, tuttavia, con il Pd che sottolinea "atteggiamenti ambigui e poco trasparenti da parte della giunta, che da mesi sapeva che la sede della PAS sarebbe andata all’asta, ma non ha fatto nulla" e l’Amministrazione che continua le sue ricerche, anche in attesa di capire quale possa essere il destino dell’area.
Su questo punto, ha ricordato Lucenti, non c’è tra le ipotesi sul tavolo "la futura cessione all’amministrazione, prevedendo il mantenimento in capo a privati e una sistemazione prevalentemente a verde priva di fabbricati, delineando per l’edificio interventi di sola demolizione". Il vincolo – che grava sull’area – potrebbe dare un’ulteriore svolta alla vicenda, dal momento che la PAS, in quanto ONLUS, può occupare la struttura senza che ciò comporti un cambio di destinazione d’uso. Diverso sarebbe, evidentemente, se vi si dovessero insediare altre attività...
s.f.