«Spaccio, prostituzione e degrado hanno paralizzato uno dei quartieri più belli e importanti di Modena, in quanto porta di accesso alla città». A parlare è Antonio Platis, consigliere provinciale e candidato al Consiglio Regionale per Forza Italia, che lunedì scorso ha incontrato una quarantina di residenti dell’area della Stazione Ferroviaria di Modena con l’obiettivo di studiare un progetto per la sua messa in sicurezza. «I residenti sono esasperati e avviliti: hanno investito in questo quartiere anni fa, quando era una delle potenziali zone più prestigiose e pregiate di Modena, e ne hanno vissuto il continuo aumento del degrado. Ora i loro appartamenti signorili, alcuni di quasi 200 metri quadri, valgono l’80% in meno di quando sono stati acquistati. Motivo per cui – continua Platis – stiamo studiando la messa in piedi di una class action per la perdita di valore delle case della zona, legata a doppio filo all’oggettiva mancanza di sicurezza del quartiere. Qualcuno ha sulle spalle il peso di questa responsabilità e deve pagare per questo».
Quanto alle soluzioni, Platis ne propone diverse: «Innanzitutto bisognerebbe spostare delle camionette di militari in zona, poi bisognerebbe bonificare l’area e, infine, riqualificarla. Modena è una città su cui si sta investendo molto in termini di turismo enogastronomico, motoristico, artistico. Ma se vogliamo che funzioni, dobbiamo presentarci nel modo giusto. Oggi – va avanti il consigliere provinciale –, nelle condizioni in cui verte, questo quartiere non può essere la porta di accesso alla città. Così come non si possono lasciare soli questi residenti, perché significherebbe arrendersi alla criminalità». Un tour nei luoghi del degrado, quello di Platis, solo alla prima tappa: dal 6 al 21 dicembre il suo viaggio continuerà passando attraverso R-Nord, il quartiere Cittadella, quello del Windsor Park e la zona del parco Amendola.
Chiara Mastria