"Stiamo costruendo una comunità"

Ieri alla Tenda di viale Monte Kosica è stata la giornata della scuola professionale Ipsia Corni, una delle più note della città che ha presentato il proprio bilancio sociale discutendo di didattica, di cultura e innovazione, di bullismo e cyberbullismo. La dirigente scolastica Angela Alessandro Milella, docenti e alunni hanno anche discusso della situazione dopo che nei mesi passati il Corni ha visto liti tra studenti e aggressione a un bidello, episodi che hanno costrutto più volte la polizia a intervenire nell’edificio di largo Aldo Moro. Federica Rinaldi, psicologa e psicoterapeutica gestisce lo ’sportello’ del Corni: "Ragazze e ragazzi sono venuti, magari sospinti dai docenti, al nostro sportello capendo che non ha fini medicali ma di aiuto. Principalmente al Corni e nelle altre scuole professionali vediamo problemi soprattutto di natura relazionale, conflitti anche importanti con i genitori, problemi di esclusione in classe, di emarginazione o prese in giro. Problemi diversi a esempio dei licei dove emergono problemi meno mediatici dello spaccio o della violenza, legati in particolare al perfezionismo, all’ansia da competizione, meno visibili ma sempre gravi. Nei professionali emerge l’ansia di cosa fare dopo ed emergono ovviamente anche problematiche legate alla aggressività".

Francesca Franceschini insegna italiano e storia: "La situazione dei mesi scorsi non ci ha fatto piacere, non ha messo in luce quella che veramente è la situazione al di là degli episodi: eventi di cui anche noi sapevamo poco, ma certo è stata l’occasione di riflessione che abbiamo portato avanti su temi come offerta formativa e disagio degli alunni. Siamo stimolati anche noi insegnanti perché siamo stati un po’ investiti da pregiudizi". La dirigente Milella dice: "La situazione al Corni è rientrata, sono fatti che generalmente accadono in tutte le scuole, nulla di eclatante o fuori dalle righe. Stiamo costruendo la comunità educante e questa giornata con tante presenze dà valore a quello che è e che vale il Corni. Puntiamo a risolvere queste questioni di illegalità: abbiamo attivato vari percorsi, anche insieme alle forze dell’ordine che sono venute a discutere con i ragazzi". "Non bisogna fare di tutti gli studenti un unico mucchio - ricordano Simone Anicelli e Alberto Tocillo della V E - anche se certamente come dappertutto può esserci qualche personaggio o fenomeno. Conosco tanti ragazzi ed è una scuola valida, certo certi fatti del Corni non sono stati per niente piacevoli. Ci siamo comunque abituati alle voci che tra i giovani circolano sul Corni, ma poi si vede che siamo persone normali che realizzano importanti progetti. Ora è tutto tranquillo".

Stefano Luppi