OTTAVIA FIRMANI
OTTAVIA FIRMANI
Cronaca

Strade e ciclabili groviera . Buche e asfalto sgretolato. Anche i rattoppi sono pericolosi

Il nostro viaggio nelle zone di viale Caduti in Guerra, viale Tassoni, Amendola e don Minzoni. Ovunque la situazione è la stessa: poca manutenzione e rischio per bici, auto e pedoni

Poca manutenzione e rischio per bici, auto e pedoni.

Poca manutenzione e rischio per bici, auto e pedoni.

In bicicletta, in auto, in monopattino e perfino a piedi: per le strade di Modena ogni mezzo ha le sue difficoltà. Ciclabili interrotte, frastagliate o sgretolate, asfalti bucati o crepati, marciapiedi inesistenti o non percorribili: qualunque sia la via scelta i problemi non mancano. Anche accompagnare i figli a scuola può essere un problema, se ci si reca nella primaria De Amicis nel viale Caduti in Guerra. In una delle strade più trafficate della città, infatti, è fondamentale guardare dove mettere i piedi: il manto stradale, in special modo quello dedicato al traffico delle biciclette, è logoro e discontinuo, e presenta numerose buche poi ‘ricucite’ con pezzi di asfalto che non fanno altro che rendere il via vai ancora più complesso. La ciclabile, così piena di rattoppi e buche, passa poi proprio davanti ai cancelli della scuola, lasciando appena un metro di movimento. Questo, durante i momenti di uscita dei bambini, non fa altro che alimentare caos e confusione. Una situazione disagevole, ma ancora sopportabile, se non fosse che dal civico 62 l’asfalto sgretolato lascia il posto a pietre e terra che nei mesi piovosi si trasformano in un terreno fangoso e instabile. Un cumolo di fango e pietre che rende il percorso meno agevole e costringe i ciclisti a preferire i marciapiedi mettendo in seria difficoltà, e pericolo, anziani, bambini e famiglie con passeggini.

Spostandosi su viale delle Rimembranze, invece, la situazione delle ciclabili si riassesta, mentre resta lacunoso il manto stradale da percorrere in auto, soprattutto nelle corsie preferenziali dedicate ai pullman. I problemi per gli automobilisti costretti a schivare le voragini si incontrano però in numerose altre strade cittadine: da viale Tassoni, costellato di buche (soprattutto all’incrocio con via da Carpi), a viale Berengario, dove i cantieri stritolano il manto. Ci sono anche casi di ristrutturazioni fresche e di asfalti ancora nerissimi, come parte di viale Amendola, ma sono casi isolati che spesso si interrompono bruscamente lasciando intravedere la situazione per quello che è: una rete di strade rattoppate e bucate che non fanno altro che mettere in pericolo autisti, motociclisti, ciclisti e pedoni. Proprio sulla parte finale di viale Amendola, subito dopo l’incrocio con via Fratelli Rosselli, si può infatti facilmente incappare in una maxi voragine che è stata in passato ‘sistemata’, ma che con un colpo di pioggia è tornata al suo ‘antico splendore’. Queste buche, come quelle dell’incrocio tra strada Morane e viale Don Giovanni Minzoni, non fanno altro che complicare una viabilità già difficoltosa, che spesso, in assenza di piste ciclabili, prevede che biciclette e monopattini circolino direttamente in strada. Si alternano infatti tratti di strada in cui la ciclabile non è presente, come quella inesistente di viale Berengario o di via delle Suore, a tratti in cui è presente e molto frequentata, come quella di viale Amendola, ma interrotta, dissestata, con buche e restringimenti. E, dove ci sono, condividono un problema: sono state disegnate direttamente davanti ai cancelli delle abitazioni, dando vita a pericolosi possibili scontri.

"Mi è capitato più volte di colpire qualcuno in monopattino che sfrecciava fuori dal mio cancello" ci conferma un residente. E la riprova si trova proprio in viale Amendola: a parte piccoli tratti di ciclabile appena rifatti, la lingua rossa spesso ingloba il marciapiede dando vita ad uno strano mix di asfalto, piastrelle e pietre che non rendono agevole né camminare né tanto meno pedalare. La differenza con le zone appena restaurate è notevole: in via Nonantolana la ciclabile è fresca di pittura, ben segnalata, ampia, illuminata da lampioni e ben divisa dalla strada percorsa dalle auto. Ma anche in questo caso c’è una nota negativa: la ciclabile prima si fonde con il marciapiede e poi si interrompe, lasciando tutta la strada alle sole macchine. A ciò va poi aggiunta la mancanza quasi totale dell’illuminazione, che rende il percorso notturno in bicicletta praticamente una corsa ad ostacoli.