"Stranieri, cittadinanza rapida per chi vive qui"

Sì del Consiglio all’ordine del giorno per chiedere al Parlamento una legge. Fdi: "Prima valutare l’interesse che hanno per il nostro Paese"

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di Gianpaolo Annese

"Approvare rapidamente una nuova legge che riconosca la cittadinanza italiana alle donne e agli uomini, ma soprattutto a bambine e bambini che vivono in Italia e che sono figli di genitori non italiani, attraverso un iter più equo, inclusivo, certo e rapido di quello attuale". Lo chiede al Parlamento l’ordine del giorno per il sostegno alla riforma della cittadinanza approvato dal Consiglio comunale di Modena. Presentato da Camilla Scarpa (Sinistra per Modena) e sottoscritto anche da Pd, Europa verde-Verdi, Modena civica, il documento ha ottenuto il voto a favore anche del Movimento 5 stelle. Lega Modena, Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia e Forza Italia non hanno partecipato.

Ma chi sono oggi gli stranieri che possono richiedere la cittadinanza italiana? I bambini e le bambine nati in Italia quando compiono 18 anni nell’ambito di procedure che "non di rado terminano con un diniego", i ragazzi nati altrove e cresciuti in Italia quando diventano più grandi, gli adulti che vivono stabilmente in Italia e che possono chiedere la cittadinanza solo dopo dieci anni di residenza ininterrotta e solo se dispongono di una soglia di reddito. "L’esclusione dalla cittadinanza anche dopo un lunghissimo soggiorno – ha sottolineato la consigliera Scarpa nella presentazione – è, dunque, un evento tutt’altro che marginale e produce disuguaglianze strutturali: chi è escluso dalla cittadinanza spesso ha una posizione subalterna e più precaria nel mercato del lavoro, è escluso dal diritto di voto, subisce molte limitazioni negli spostamenti e nell’attività agonistica e non ha le stesse possibilità formative dei coetanei italiani". La norma come è ora, ha aggiunto, "è iniqua e contribuisce a legittimare un razzismo diffuso". Considerazioni che hanno scatenato un dibattito serrato. Per Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) "la cittadinanza concede molti diritti anche ai familiari di chi la ottiene e sarebbe bene prevedere un percorso che dia tempo al richiedente di valutare le sue esigenze e dimostrare l’interesse per il nostro Paese".

Per il Pd Alberto Bignardi ha sottolineato che "è ingiusto crescere a Modena, avere anche un accento modenese e non essere riconosciuti come italiani ma, anzi, considerati stranieri nell’unico Paese che si conosce", mentre secondo secondo Giovanni Silingardi (Movimento 5 stelle) conferire la cittadinanza "significa conferire doveri e questa è una garanzia per la comunità. Lo ius scholae riguarda bambini e bambine che hanno cresciuto dentro di loro le stesse radici culturali e didattiche dei bambini italiani, ed è una soluzione pragmatica che rende le persone più partecipi della comunità in cui vivono, per non creare due città: quella degli inclusi e quella degli esclusi".