"Studiamo la guerra perché ci sia la pace"

Gli alunni analizzano il conflitto tra censura e resistenza: "La Storia purtroppo si ripete. Anche il Frignano mobilitato per inviare aiuti"

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Torna l’incubo della guerra tra la censura russa e la resistenza ucraina. Noi stiamo dalla parte di chi vuole la pace!

Bombe, morti, civili in fuga, case abbandonate; vi chiederete quando è successo tutto ciò. Oggi, nel 2022! Sembra che tutta la storia che studiamo a scuola non serva a niente.

Quella che si sta consumando è la guerra tra Russia e Ucraina. Ogni giorno aumenta il numero di morti e sono migliaia le persone che scappano in cerca di una vita più dignitosa.

La storia si ripete, come in tutti i conflitti vi sono cause latenti e apparenti.

Apparentemente la guerra tra Russia e Ucraina è scoppiata perché il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato di voler liberare la popolazione russa del Donbass perché sarebbe minacciata, a detta sua, dal predominio ucraino.

In realtà le ragioni sono ben altre: per esempio l’entrata dell’Ucraina nella Nato causerebbe un avvicinamento dell’alleanza atlantica, di cui fanno parte Stati Uniti e altri paesi, anche ex-sovietici, ai confini russi perciò il capo di stato ha deciso di usare la forza.

Dopo ormai un mese di inarrestabile guerra, tutto il mondo si è trovato a pensare che la Russia fosse un nemico, ma in realtà il vero artefice dei fatti non è il popolo, bensì le persone a capo del governo russo.

Infatti molti cittadini russi stanno lottando contro la guerra e le decisioni prese dal governo, e spesso per questo motivo vengono arrestati ingiustamente come accaduto a Yelena Osipova, signora quasi ottantenne e cinque bambini, dai sette agli undici anni, colpevoli di aver espresso la propria opinione contro la guerra.

Gran parte dei russi non ha la minima idea di cosa stia succedendo a causa della censura. Ma oltre ai cittadini contrari alla guerra c’è anche il frammento di popolazione fedele al potere e al governo del presidente Putin, vero artefice di questa sciagura.

Cosa sta facendo il resto del mondo davanti a questo conflitto?

Le associazioni di volontariato si stanno muovendo su tanti fronti, inviando personale medico, farmaci, materiale scolastico, cibo e altri beni di prima necessità alla popolazione ucraina che è costretta a scappare prendendo solo l’essenziale, per far fronte alle conseguenze della guerra. Nel nostro paese l’Unità Pastorale Alto Scoltenna (che comprende le parrocchie di Fiumalbo, Pievepelago e Riolunato) ha promosso una raccolta alimentare destinata ai profughi ucraini presenti in Polonia.

Il parroco Don Luciano infatti è in contatto con Don Radek, direttore della Caritas diocesana di Swidnica, dove in questo momento stanno ospitando più di duecento profughi.

Oltre alle associazioni ci sono molte persone che fanno del volontariato individualmente, come la signora Adele E. che sta ospitando quattro rifugiati che sono scappati lasciando in patria i propri cari a combattere per la libertà negata.

Classe 3 ^A di Pievepelago