Modena, immigrato esce dal carcere e violenta la coinquilina. Preso

L’immigrato dello Sri Lanka, aveva ucciso un collega di lavoro nel 2007 a Castelnuovo. Al Sant’Anna ha scontato 12 anni, poi è uscito con uno sconto di pena

Modena, immigrato violenta coinquilina: preso in stazione (Germogli di repertorio)

Modena, immigrato violenta coinquilina: preso in stazione (Germogli di repertorio)

Modena, 16 ottobre 2018 - Per tutti era un detenuto modello tanto da uscire dal penitenziario con uno sconto di pena per buona condotta: dodici anni al posto dei 14 e sei mesi stabiliti in primo grado. Perchè lui, in cella, di problemi non ne dava. Eppure, una volta all’aria aperta, ha raggiunto una connazionale e l’ha brutalmente stuprata, minacciando di tagliarle la gola se avesse parlato. E’ stato fermato venerdì alla stazione di Bologna da una squadra di agenti in borghese, che lo hanno riconosciuto e arrestato per violenza sessuale aggravata Nimal Weththasinghage, il cingalese finito appunto al Sant’Anna 12 anni fa per l’omicidio del connazionale 31enne Milroy Muthuarachchige, trafitto con una coltellata al cuore.

Il delitto era avvenuto il 21 marzo 2007 al prosciuttificio Maccaferri di Castelnuovo, dove entrambi erano impiegati, durante la pausa pranzo. L’uomo, uscito dal carcere i primi giorni di settembre - gli erano stati scontati, come prevede la legge, tre mesi all’anno vista la ‘brillante condotta’ - era stato accolto da alcuni connazionali a Roma, in un appartamento in via Grotta Rossa. Secondo gli accertamenti del commissariato Flaminio Nuovo, lo straniero, 52 anni, ha atteso che la connazionale, una cameriera di 35 anni originaria dello Sri-Lanka rientrasse a casa per introdursi nella sua camera da letto e immobilizzarla.

L’uomo le avrebbe quindi premuto un cuscino sul volto affinchè non gridasse per poi abusare di lei per oltre tre ore. A dare l’allarme è stata proprio la vittima che, una volta sola e sotto choc, ha chiamato la polizia. Nimal aveva pure provato a convincerla poco dopo, telefonicamente, a mantenere ‘il segreto’ offrendole denaro in cambio del suo silenzio. E’ stata proprio quella telefonata ad incastrare l’ex detenuto: una volta agganciata la cella, infatti, la polizia lo ha rintracciato alla stazione di Bologna venerdì sera, alle 22, ammanettandolo.

Pare che l’uomo stesse cercando di tornare a Modena, dove probabilmente aveva contatti ai quali già si era rivolto nel tentativo di nascondersi. All’epoca dei fatti il pm aveva chiesto per l’imputato una condanna a 18 anni e 6 mesi. Durante le fasi del processo Weththasinghage aveva ribadito come non volesse fare male alla vittima ma pare che tra i due vi fossero vecchie ruggini, legate a motivi politici. L’omicida era stato fermato dagli stessi colleghi poco dopo il delitto. Ieri è stato convalidato il fermo per violenza sessuale.