Stupro Modena, violentò una bambina amica della figlia. In cella dopo dieci anni

La condanna definitiva è arrivata solo oggi. Ora l’uomo è stato portato in carcere

Violenza sulle donne

Violenza sulle donne

Modena, 13 febbraio 2020 - La violenza contro le donne rappresenta non oggi ma da tanto, troppo tempo un allarme sociale contro cui combattere con ogni mezzo. Grazie all’introduzione della legge sul cosiddetto codice rosso qualcosa si è mosso ma sono ancora tantissimi i casi di violenza di genere dentro e fuori le mura domestiche.

Martedì gli agenti della squadra mobile hanno individuato e raggiunto un uomo di 58 anni accusato di aver violentato l’amichetta della figlia: parliamo di una bambina, all’epoca dei fatti stuprata dall’uomo. A distanza di oltre dieci anni - la piccolà subì gli abusi nel lontano 2009 - per lo straniero è arrivato il momento di entrare in carcere. I poliziotti, infatti, lo hanno rintracciato all’interno di un’azienda dove da qualche tempo il 58enne lavorava e lo hanno ammanettato e condotto dietro le sbarre.

Ora che la condanna è diventata definitiva - l’accusa è quella appunto di violenza sessuale ai danni di minore - lo straniero dovrà scontare quattro anni di carcere. Pare che avesse approfittato della presenza in casa dell’amica della figlia, entrambe adolescenti, per violentarla sperando poi nel suo silenzio. Ma, a seguito della denuncia e di indagini condotte dalla polizia di Stato, l’uomo è stato arrestato. In carcere martedì è finito anche un modenese di circa 30 anni: nonostante fosse sottoposto a divieto di avvicinamento nei confronti della ex fidanzata, ha continuato a perseguitarla ed aggredirla fisicamente e verbalmente. Parliamo di uno stalker ritenuto dagli inquirenti particolarmente violento.

La relazione, tra i due, infatti, era durata pochi mesi. La vittima, di circa 40 anni, lo scorso anno si era resa conto di come quel compagno fosse particolarmente aggressivo e aveva cercato di allontanarsi da lui. I suoi tentativi di rifiutare lo stalker, però, erano purtroppo falliti. L’uomo era divenuto sempre più violento tanto da picchiarla brutalmente, arrivando addirittura a prenderla a morsi.

La 40enne più volte si era vista costretta a ricorrere alle cure mediche e, spaventata, aveva sporto denuncia contro l’ex violento. Tutto inutile: neppure il provvedimento di allontanamento emesso nei confronti del modenese era servito a fermarlo. L’uomo, infatti, aveva continuato a perseguitare la ex minacciandola di morte. Da qui l’aggravamento della misura chiesto dalla procura nei confronti del 30enne. Martedì gli uomini della mobile, che da subito avevano avviato indagini in tal senso, hanno accompagnato lo stalker in carcere mettendo così fine all’incubo della vittima che, ormai, durava da mesi. E’ sempre più alta l’attenzione delle forze dell’ordine verso la violenza di genere. Nei giorni scorsi un altro stalker 50enne residente in città è finito ai domiciliari. Negli ultimi mesi, infatti, aveva più volte messo in atto comportamenti minacciosi nei confronti della vittima, arrivando addirittura a bruciarle la macchina. Il persecutore non accettava la fine del rapporto e per lunghi mesi ha costretto la ex e il figlioletto di lei a vivere nel terrore. Ora la donna ha ripreso a vivere.