
La presa di posizione della neopresidente Caterina Liotti: "Più illuminazione nelle città. Servono progetti educativi sulle relazioni affettive. I cittadini siano sensibili al grido delle vittime".
"Per prima cosa vogliamo esprimere solidarietà alla vittima di una così brutale violenza. I numeri sono purtroppo in aumento, anche quelli relativi alle violenze di gruppo. Cosa occorre? Anzitutto maggior prevenzione e contrasto alla violenza di genere con il consolidamento e lo sviluppo di progetti educativi, azioni di sensibilizzazione e formazione nelle scuole, volte a riconoscere le radici culturali della violenza contro le donne. È necessario poi presentare annualmente alla città i dati dell’osservatorio provinciale sulla violenza di genere. Chiederemo un incontro alla Giunta".
A intervenire sulla choccante violenza sessuale ai danni di una 32enne di Vignola, mercoledì notte è Caterina Liotti (nella foto), proprio in questi giorni eletta all’unanimità nuova presidente della Casa delle Donne di Modena, succedendo a Giovanna Zanolini. "È un fatto di una gravità assoluta, da condannare con fermezza – sottolinea Liotti – dobbiamo fare di tutto affinchè cose del genere non accadano mai più: è necessario rendere le città più sicure per le donne perchè, in quel modo, risulteranno sicure per tutti".
Secondo Liotti, ad esempio, sarebbe necessaria una maggiore illuminazione delle strade e un maggior presidio. "La donna è stata aggredita in un luogo non isolato ma, quando si progettano le città, occorre pensare a queste cose, adottare accorgimenti che fungano da deterrente. Il tema della violenza sessuale, che comprende anche tutto il tema degli approcci – commenta ancora – è qualcosa di cui si deve parlare perchè i dati sono in aumento anche, ad esempio, sui luoghi di lavoro". Nel report presentato dalla provincia per il primo semestre 2024 "si parlava di ben cento donne accolte dalla casa delle donne contro la violenza: tutte avevano denunciato di aver subito violenza sessuale o tra le mura domestiche o in altri luoghi, anche in strada. Non possiamo pretendere di avere pattuglie in ogni strada, occorre puntare sul tema ‘culturale’, sdradicare l’idea che il corpo della donna sia un oggetto. Abbiamo visto un aumento anche delle violenze di gruppo tra ragazzini – denuncia Liotti – seppur in questo caso la vittima è stata aggredita per strada da uno sconosciuto e quindi c’è tutto un tema di sicurezza da affrontare, alla base c’è una radice culturale". Deve esserci "maggior attenzione alle relazioni affettive, a tutto il lavoro che va fatto a livello di educazione al rispetto della donna. Dobbiamo condannare e stare vicino alla vittima, assicurare il colpevole alla giustizia ma dobbiamo occuparci anche di tutti quei casi di ‘violenza silenziosa’ che avviene tra le mura di casa e chiedo un impegno anche suquesto: agendo su azioni che permettono di cambiare la cultura che vede la donna sottomessa ai voleri dell’uomo".
Secondo Liotti di fondamentale importanza sono anche i cittadini, sentinelle attente. "Al grido di una donna, di una persona occorre prestare attenzione: il presidio del cittadino è fondamentale tra le mura di un palazzo come per strada. Servono politiche più ‘estese’ a contrasto della violenza e abbiamo chiesto un incontro alla giunta poiché è bene – conclude – che le istituzioni si prendano l’impegno di di organizzare momenti di confronto anche con la cittadinanza, presentando i numeri allarmanti della violenza contro le donne".