CronacaMigranti Modena, le suore scendono in campo

Migranti Modena, le suore scendono in campo

Le religiose di Sassuolo, Carpi e Fanano: "Aiutiamo i rifugiati, no al razzismo"

Le suore con le donne musulmane

Le suore con le donne musulmane

Modena, 15 luglio 2019 - Sono suore di clausura e normalmente osservano il mondo dall’interno dei loro monasteri, parlano poco e pregano molto. Ma, evidentemente, su un tema così attuale come quello dei migranti, non hanno resistito. Così, le Carmelitane scalze di Sassuolo insieme alle Clarisse di Fanano e di Carpi, si sono unite alle loro sorelle di tutta Italia e hanno scritto una lunga lettera al Presidente Sergio Mattarella e al premier Giuseppe Conte. La missiva è stata pubblicata integralmente sul quotidiano di ispirazione cattolica «Avvenire». Un documento che non mancherà di suscitare discussioni, perché contiene espliciti appelli ai governanti. Il tema è quello degli sbarchi e dei migranti.

«Siamo accomunate – scrivono le religiose – dall’unico desiderio di esprimere preoccupazione per il diffondersi in Italia di sentimenti di intolleranza, rifiuto e violenta discriminazione nei confronti dei migranti e rifugiati che cercano nelle nostre terre accoglienza e protezione».

Poi passano al dramma di chi fugge da Paesi devastati da guerra e povertà: "I racconti di sopravvissuti e soccorritori, infatti, così come le statistiche di istituzioni internazionali quali l’Acnur/Unhcr o l’Organizzazione internazionale per le migrazioni e i reportage giornalistici che approfondiscono il fenomeno migratorio, ci mostrano una realtà sempre più drammatica».

Clarisse e Carmelitane hanno come punto di riferimento le parole di Papa Francesco: «Facciamo nostro l’appello contenuto nel Documento sulla fratellanza umanafirmato da papa Francesco e dall’imam di alAzhar Ahmed al-Tayyeb chiedendo ‘ai leader del mondo, agli artefici della politica internazionale e dell’economia mondiale, di impegnarsi seriamente per diffondere la cultura della tolleranza, della convivenza e della pace’».

Non manca l’appello quindi, ai governanti: «Tramite voi chiediamo che le istituzioni governative si facciano garanti della dignità dei migranti, contribuiscano a percorsi di integrazione e li tutelino dall’insorgere del razzismo e da una mentalità che li considera solo un ostacolo al benessere nazionale».

Uno sprone che comporta anche una critica politica esplicita: «Ciò che ci sembra mancare oggi in molte scelte politiche è una lettura sapiente di un passato fatto di popoli che sono migrati e una lungimiranza capace di intuire per il domani le conseguenze delle scelte di oggi». E non ci si ferma a un semplice appello: «Molti monasteri italiani, appartenenti ai vari ordini, si stanno interrogando su come contribuire concretamente all’accoglienza dei rifugiati, affiancando le istituzioni diocesane. Alcuni già stanno offrendo spazi e

aiuti».