"Superbonus, tanti palazzi esclusi Resta il problema del credito"

Tagliazucchi (Anaci): "Il portale per presentare le domande è perfino andato in tilt. Speranze dalla Finanziaria"

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di Valentina Beltrame

La corsa per accaparrarsi le agevolazioni fiscali del bonus 110% si è chiusa ma le ristrutturazioni dei palazzi continuano ad assorbire la maggior parte delle energie degli amministratori condominiali. Alberto Tagliazucchi, vice presidente Anaci, fa il quadro della situazione in una provincia, la nostra, dove l’interesse per le riqualificazioni energetiche dei condomìni si è rivelato altissimo.

Tagliazucchi, l’altro ieri si è chiuso il termine per presentare la Cilas (Comunicazione di inizio attività asseverata) per avvalersi del Superbonus al 110%. Il Comune di Modena ha registrato un numero di richieste record. Conferma?

"Certo, è stata una vera corsa contro il tempo e molti sono rimasti fuori. Nella settimana dal 18 al 25 novembre oltre a produrre le Cilas per i condomìni che avevano già deliberato i lavori, abbiamo dovuto aiutare anche chi aveva mosso solo i primi passi per accedere al Superbonus. Ma la maggior parte di questi ultimi è rimasta fuori. Il portale per la presentazione della comunicazione è andato in tilt a causa della mole di domande presentate negli ultimi giorni".

Solo a novembre a Modena sono arrivate 710 Cilas, lo stesso numero di quelle presentate in 10 mesi...

"Questo dimostra il desiderio dei cittadini di riqualificare le proprie case, l’attenzione al risparmio energetico. Ma c’è un problema, ovvero la difficoltà ad accedere al credito. Quando si è capito che il Governo avrebbe affrontato la partita tramite decreto legge e non nella Finanziaria, quindi alla svelta, c’è stata la corsa".

La cessione del credito è un problema che esiste da tempo, non è ancora risolto?

"Ora le imprese edili appena incaricate dovranno trovare il modo per cedere il credito, come sappiamo con le banche è sempre più difficile e dovranno affidarsi ai general contractor. Questo è il vero problema".

Con questo sprint finale ci si attende un altro anno con città e paesi pieni di ponteggi e cantieri?

"Speriamo, ma perché vada tutto bene serve un cambio di passo nella gestione del credito, il problema dovrà essere affrontato nella legge di bilancio. Servono soluzioni, non c’è dubbio".

I lavori appena deliberati dovranno concludersi entro la fine del 2023... E’ fattibile?

"Dipende, in alcuni casi è possibile, per i condomìni più grandi occorre affidarsi a imprese strutturate. Se si sfora nei tempi i condòmini si troveranno a pagare di tasca loro perché la detrazione si assottiglia, parliamo di un esborso del 30% dei costi da parte delle famiglie se i lavori si protraggono nel 2024".

Chi non ha fatto in tempo ad accaparrarsi il 110% opterà per il 90% del prossimo anno. Comunque non male...

"E’ comunque sempre una copertura quasi totale per le spese di ristrutturazione, credo che l’interesse rimarrà alto, ma questo bonus va reso pluriennale. La scadenza a fine 2023 è troppo corta. Inoltre avrà un impatto diverso a seconda del costo dei lavori, è chiaro che più si alza l’asticella più le famiglie dovranno pagare in proporzione".

Manodopoera, aziende e materiali ci sono?

"Sì, anzi ad oggi c’è anche qualche azienda ferma perché il mercato creditizio ha funzionato a singhiozzo. Per ora non dovrebbero esserci problemi a trovare imprese edili disposte a lavorare, anche i materiali ci sono. Ma costano ancora di più a causa di un importante effetto inflazionistico che continua a farsi sentire".