Svelato l’archivio di Mamma Nina: lettere, poesie e foto di accoglienza

Per il 65esimo anniversario della morte della Venerabile inaugurato anche un murale. Si spera ora nella beatificazione

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Un grande murale con un intenso significato: a sinistra Mamma Nina con a fianco le sue bambine del tempo e a destra Mamma Teresa con le bambine e donne dell’oggi, di diverse etnie. Sullo sfondo la Cattedrale di Carpi e quella frase, ‘Facciamo a metà’ con la quale Mamma Nina, simbolicamente, un pomeriggio al cinema Eden guardando un film su don Bosco, comunicò alla giovane Mamma Teresa che avrebbe lasciato a lei la prosecuzione della sua opera. E’ il dipinto realizzata da Sandra Prandi di Limidi sulla parete di una della stanze della Casa della Divina Provvidenza, e inaugurato ieri in occasione del 65° anniversario della morte della Venerabile Marianna Saltini, Mamma Nina (morta il 3 dicembre 1957), nonché 19° compleanno dell’Agape, la realtà di accoglienza, a lei intitolata, per mamme con i loro bambini. Una mattinata di festa al civico 71 di via Matteotti: al termine della messa celebrata nella cappella dal vescovo Erio Castellucci, ci sono stati tre momenti significativi, nel collegare passato, presente e futuro dell’opera della Venerabile Saltini. Oltre al murale, è stato, infatti, presentato, e benedetto, l’archivio Casa della Divina Provvidenza, allestito nella Casa stessa. L’operazione di riordino e di catalogazione è stata compiuta dal vice archivista diocesano, Mauro Giubertoni: "L’archivio copre un ampio arco di tempo, dal 1935 al 2015. Ci sono conservati documenti prodotti dalla stessa Mamma Nina, come lettere (anche non ancora conosciute) autografe, poesie e vario materiale da lei stessa raccolto. Moltissimo il materiale fotografico, cui si aggiunge tutta la documentazione sulla storia di Mamma Nina e anche le tracce audio della sua voce". Giubertoni, oltre a riordinare l’archivio, di quasi 11 metri, ha anche elaborato il catalogo per la consultazione. Tra i faldoni vi è il Fondo donato da don Gianpio Caleffi, vice postulatore della causa di beatificazione di Mamma Nina.

Nel 1985 l’allora vescovo di Carpi Alessandro Maggiolini, ha aperto il processo informativo diocesano per la causa di beatificazione di Mamma Nina, che è stato sospeso nel 1988 con la sua dichiarazione di Serva di Dio. Nel 2002, le sono state riconosciute le virtù eroiche. "Mamma Nina è riconosciuta una indiscussa Fama di Santità – afferma don Massimo Dotti, parroco della Cattedrale e presidente della Pia Fondazione Casa della Divina Provvidenza –. La chiesa può esprimersi in modo autorevole ai fini della beatificazione solo a fronte di un miracolo (come ad esempio una guarigione) non spiegabile a livello scientifico, ma solo con il ricorso al Divino. Questo consentirebbe di riprendere la causa di beatificazione: dunque occorre pregare Mamma Nina e chiedere il suo aiuto, consapevoli che anche ora lei può sostenerci".

Sempre ieri mattina è stata presentata la nuova sede del Centro di Aiuto alla Vita (Cav) Mamma Nina di Carpi e Mirandola, in particolare il punto di ascolto, che si trovava in precedenza in via Puccini in città.

Maria Silvia Cabri