Covid Modena, la denuncia: "Ho speso 220 euro per un tampone"

La giovane carpigiana che ha sborsato la cifra per l’esame. "Al telefono mi avevano detto che costava la metà, mi hanno raggirata"

Tampone covid (foto Ansa)

Tampone covid (foto Ansa)

Modena, 11 settembre 2020 - Centodieci euro per la gola. Altri centodieci per il naso. Totale? Duecentoventi euro. E’ con questo assunto che un ambulatorio privato di Carpi ha chiesto 220 euro ad una ragazza da poco tornata dalle ferie dopo averla sottoposta al tampone. A denunciare l’episodio è Federconsumatori che parla di una sorta di ‘cartello’ per mantenere elevato il costo della prestazione, "con gli importi richiesti che non solo non si abbassano nel tempo ma si innalzano e si uniformano verso l’alto".

In sostanza in un momento così delicato ci "sarebbe chi si starebbe approfittando della sofferenza e delle paure dei cittadini per ‘fare cassa". Anche perchè, visto l’aumento dei nuovi positivi anche sul nostro territorio, la richiesta di effettuare il test cresce. I prezzi dei tamponi, in base a quanto accertato dall’associazione andrebbero dai 90 ai 110 euro fino ad arrivare alla folle cifra di 220, come capitato alla carpigiana. Secondo l’associazione sarebbe necessaria quindi la definizione, da parte della Regione, "di un costo massimo applicabile presso le strutture private, costo che riteniamo non dovrebbe essere superiore ai 60 euro". Al momento ci sono arrivate sei segnalazioni da parte di cittadini chiamati a sborsare cifre importanti ma potrebbero essere molte di più’. Secondo i titolari dei laboratori, però, sarebbe impossibile scendere sotto i cento euro poiché le ‘spese vive’ per effettuare il test si aggirerebbero proprio attorno ai 60 euro.  

"Ho pensato di sottopormi al tampone perchè vivo con mia nonna, anziana. Uno scrupolo per il quale mi hanno chiesto 220 euro". Così la giovane che, nei giorni scorsi, ha sborsato una cifra assurda dopo che, telefonicamente, le era stata annunciata una somma diversa, ovvero 110 euro. "Ero andata a fare una mini vacanza di tre giorni con gli amici sull’Appennino modenese – racconta – e al rientro ho deciso di sottopormi al tampone. Una scelta che mi rendeva più tranquilla dal momento che vivo con mia nonna, anziana e quindi a rischio. Non avevo alcun sintomo – spiega la ragazza – quindi l’ho fatto per scrupolo dal momento che non avevo comunque effettuato le vacanze in un luogo a rischio". Dopo aver pagato i 220 euro, la giovane ha espresso le proprie e lecite perplessità alla mamma del suo fidanzato, farmacista che si è subito rivolta a Federconsumatori per denunciare l’accaduto.

"La fidanzata di mio figlio aveva scelto il laboratorio privato in questione poiché svolgeva il test in tempi ristretti – spiega la farmacista – al telefono le hanno annunciato che avrebbe dovuto pagare per un tampone 110 euro. Quando ha chiesto lumi in merito si è sentita rispondere che la prestazione era doppia, ovvero 110 per il naso, 110 per la gola. Ma il tampone è unico. Non è che se fai il prelievo di sangue da entrambe le braccia te ne fanno pagare due’. La donna spiega di aver inizialmente chiamato l’igiene pubblica, dalla quale avrebbe avuto conferma dell’assurdità della cifra e dell’impossibilità di dividere in due il tampone.