Tampone molecolare a Modena, code chilometriche / Video

Al via la riorganizzazione della logistica, ma gli effetti non si vedono ancora. Glio operatori: "Bersaglio di minacce continue"

Modena, 28 dicembre 2021 - Ancora caos al centro vaccinale di Modena, ancora ore e ore di code in auto (video) lungo strada Minutara, in attesa di eseguire un tampone. Il cambio annunciato dall’Ausl per soddisfare le centinaia di richieste è partito questa mattina, ma gli effetti si vedranno soltanto quando la nuova organizzazione entrerà a regime. Sta di fatto, come dimostrano le riprese dall’alto, oggi fuori e dentro la struttura si sono verificati ancora diversi disagi proseguiti nel corso di tutta la mattinata.

I primi utenti (possibili positivi al Covid-19) si sono presentati davanti ai cancelli dell’ex aeronautica di Modena poco dopo le 6 e hanno iniziato la ‘processione’ verso il tendone sotto il quale – dalle 8 del mattino alle 5 del pomeriggio – si eseguono oltre 120 tamponi all’ora, due al minuto. La situazione ha cominciato a degenerare dopo le 7,30 all’arrivo dei volontari e degli operatori sanitari che hanno modificato la ‘viabilità’, creando di fatto due colonne: quella di chi si è alzato all’alba "per guadagnare tempo ed evitare la fila" e quella di chi si è attenuta alle indicazioni generiche stampate sul foglio di prenotazione (‘presentarsi dalle 8 alle 13,30’). A creare ancora più ingorgo le decine di persone che hanno abbandonato l’auto in uno dei parcheggi adiacenti e si sono presentati all’hub vaccinale a piedi, generando in questo modo ben tre file.

In aiuto agli operatori sanitari alcune pattuglie della Polizia municipale a dirigere il traffico proveniente da via Emilia e da via Divisione Acqui: chi è diretto al punto vaccinale per ricevere una dose di vaccino viene fatto entrare seguendo un percorso dedicato; chi invece deve raggiungere il drive through viene incolonnato lungo strada Minutara. Volontari della Croce Rossa forniscono informazioni a chi è in attesa, mentre la Polizia militare dell’Accademia presidia l’area dove operano gli infermieri e i medici.

"Anche oggi abbiamo ricevuto diverse minacce – racconta Stefania Bonaccorso, coordinatrice provinciale Rete Tamponi –. Siamo stanchi non tanto per il lavoro, che è davvero pesante da diversi mesi e in particolare nelle ultime settimane, ma per l’aumento di aggressività da parte delle persone. Capiamo le esigenze di tutti, ma con atteggiamenti violenti le cose non migliorano".