"Tamponi, analisi e referti a ciclo continuo"

Il capo del laboratorio di Virologia, Pecorari: "Si lavora giorno e notte, processiamo 2800 test al giorno. Ritardo quasi recuperato"

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Alla data di ieri si stava ultimando l’analisi dei tamponi non urgenti del 3 novembre, con l’obiettivo di ridurre il ritardo. Nei laboratori di virologia - dove gli specialisti ’processano’ i tamponi a caccia del Covid, si lavora giorno e notte. La dottoressa Monica Pecorari, responsabile della struttura semplice dipartimentale di virologia e microbiologia molecolare, ci racconta il super lavoro di questi giorni.

Come mai si sono accumulati tanti tamponi, con ritardi sulla comunicazione dei risultati?

"Il problema dei ritardi è nazionale, c’è stato un aumento esponenziale di pazienti positivi. Non è stato graduale, ma da un giorno all’altro ci siamo trovati con il doppio di tamponi da processare".

Come siete corsi ai ripari?

"Siamo intervenuti subito per aumentare la nostra produttività. Già dalla scorsa settimana, abbiamo raddoppiato i turni passando da un lavoro di laboratorio h12 ad h24".

Lavorate anche di notte?

"Sì, facciamo i turni di notte. Quindi abbiamo dovuto reperire altro personale: la direzione ha subito dirottato qui alcuni tecnici di altri laboratori che hanno dato la loro disponibilità. Lo staff lavora senza guardare l’orologio, facendo ogni giorno più ore del previsto e per questo voglio ringraziare tutti. C’è grande impegno".

A livello strumentale, la dotazione è abbastanza?

"Abbiamo chiesto più strumenti di biologia molecolare che ci permettano di processare su grandi numeri. Per questo bisognerà attendere ancora un po’. La criticità riguarda l’approvigionamento dei tamponi super rapidi, quelli che vengono usati in caso di urgenza a cui vengono sottoposte le persone che, ad esempio, arrivano in condizioni gravi al pronto soccorso e devono essere subito trattate e ricoverate. Poi ci sono i tamponi il cui esito arriva in due o tre ore, e quelli che danno il risultato dalle quattro alle sei ore e mezza. Nelle analisi di laboratorio, dobbiamo seguire una ’scaletta’, così quelli non urgenti vanno in coda".

Quanti sono i laboratori in cui si analizzano i tamponi?

"Quello principale è al Policlinico, contiamo di attivarne a breve un altro a Baggiovara mentre sono attivi anche i laboratori di tutti gli ospedali di provincia".

Quanti tamponi processate ogni giorno?

"In media negli ultimi giorni ne analizziamo in totale 2800, che sono più di quelli effettuati quotidianamente in provincia. In 4 giorni abbiamo recuperato 3mila test arretrati e penso che a breve torneremo alle performance di prima. Sempre se non assistiamo ad altri picchi".

Quante persone lavorano nel laboratorio principale?

"5 laureati e 16 unità tecniche".

Quali sono le tappe per processare un tampone?

"Le aste dei tamponi vengono immerse dal personale, ad esempio dei drive, in una provetta col liquido di trasporto. Quando la provetta arriva in laboratorio, si fa il check-in e si mette il liquido in un’altra provetta apponendo la rispettiva etichetta. La provetta viene caricata sugli strumenti che la analizzano".

Che cosa cercate?

"Si cerca la presenza dell’acido nucleico del virus, cioè l’Rna. Il personale deve poi valutare e validare il risultato".

Qual è la parte più ’lunga’?

"L’esecuzione dell’esame richiede tempo, per fortuna ci sono strumenti che processano anche 95 tamponi alla volta. Noi ci occupiamo poi anche della refertazione. Mandiamo l’esito alla sanità Pubblica che poi spedisce l’sms al paziente".

Valentina Beltrame